Centro trasfusionale declassato a semplice emoteca, l’Avis di Alghero non ci sta
I componenti del consiglio Direttivo Avis Comunale: «è inaccettabile che la Struttura Ospedaliera di Alghero-Ozieri venga ridotta ad un modesto Presidio di Base»
Le donazioni di sangue ad Alghero, grazie alla collaborazione tra l’Avis Comunale, quella Provinciale di Sassari e il servizio Immunotrasfusionale di Alghero, negli ultimi 5 anni hanno registrato un incremento di circa il 300% delle attività, come si può evincere dai dati del Servizio Regionale di coordinamento e del Centro Nazionale Sangue oltre che dai dati Associativi. E’ anche aumentata la produzione di plasma per emoderivati e l’assistenza sul territorio, in particolare quella offerta ai talassemici.
La nostra sezione A.V.I.S. di Alghero ha contribuito a tale incremento aumentando le proprie donazioni da 802 nell’anno 2009 alle 1345 dell’anno 2015. Significativa è stata la partecipazione dei giovani alle raccolte di sangue, grazie alla capillare sensibilizzazione svolta nelle scuole superiori ed alla assegnazione di borse di studio agli studenti donatori.
Sappiamo con certezza inoltre che la attività del Centro Trasfusionale, col quale l’A.V.I.S comunale di Alghero ha sempre collaborato con generosità ed entusiasmo, non solo ha garantito tutti gli interventi chirurgici e trasfusionali ma ha persino ceduto le eccedenze di sangue ad altre ASL della Sardegna.
Alla luce di questi numeri appare particolarmente grave, mortificante ed ingiustificato che per il Centro Trasfusionale algherese, che opera in modo assolutamente efficiente presso il locale ospedale civile, sia previsto un declassamento a semplice Emoteca. Stupisce ed indigna inoltre che, mentre è stata riconosciuta la necessità del più qualificato Servizio Immunotrasfusionale al territorio di Lanusei , che conta solo 58.000 abitanti, in quanto presidio disagiato, la necessità di tale Servizio venga negata al territorio di Alghero, in quanto presidio turistico che supera costantemente tale numero ed arriva, per oltre 4 mesi all’anno, a ospitare non meno di 100.000 persone.
E se ciò non bastasse non possiamo assolutamente accettare che la Struttura Ospedaliera di Alghero-Ozieri venga ridotta ad un modesto Presidio di Base, nonostante alla Provincia di Sassari siano necessari due presidi di I° livello ed uno di II° per poter assicurare una decente assistenza sanitaria ai suoi 330.000 abitanti. Tale disposizione appare incomprensibile se si considera che viene attribuito un ospedale di primo livello al territorio che fa capo a San Gavino Monreale che dista solo poche decine di Km dal polo sanitario di Cagliari e serve una popolazione di soli 100.000 abitanti. D’altronde, se il ridimensionamento della sanità pubblica sarda è motivato dalla necessità di effettuare dei risparmi sulle spese gravanti sulle casse regionali, c’è da chiedersi perché la Regione Autonoma della Sardegna elargisca 60 milioni di euro all’anno per una struttura ospedaliera privata ubicata ad Olbia e persino dotata, stando alle notizie apparse sulla Stampa, di pista per l’equitazione e l’ippoterapia.
Tale menomazione della Sanità cittadina non potrà che avere ripercussioni negative anche sulle attività turistiche algheresi. E, se non verranno tempestivamente modificati i criteri che ispirano la Delibera RAS 6/15, sarà materialmente impossibile continuare a raccogliere il quantitativo di sangue raccolto finora grazie alla generosità dei donatori ed alla concreta attività delle relative Associazioni di Volontariato, tra cui primeggia la nostra. Inoltre è facile prevedere che ciò causerà nuove migrazioni per motivi sanitari verso località esterne alla nostra Isola con un aggravio delle spese a carico della nostra Regione e dei disagi per i sardi. Comporterà, infine, un inevitabile aumento dell’acquisto di sangue fuori dalla Sardegna e, conseguentemente, farà salire sensibilmente la somma di euro 5.700.000 sborsata nel 2015 per detti acquisti.
Consiglio Direttivo Avis Comunale: Casula Giuliano, Guillot Vittorio, Floris Salvatore Nunzio, Armani Ombretta, Ciancimino Vincenzo, Manchia Antonio Giuseppe, Cannavò Filippo.