Rapina di opere d’arte a Olbia: arrestato il mandante

I carabinieri hanno arrestato il presunto mandante della rapina di opere d’arte messa a segno nell’agosto scorso al Lido del Sole, nella villetta di una gallerista 75enne in pensione. Eseguite anche altre due misure cautelari nei confronti dei ricettatori. Denunciati anche un critico d'arte e un impiegato pubblico sassarese

I Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Olbia, insieme al personale del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, nella mattinata di ieri (martedì) hanno eseguito una misura cautelare di custodia in carcere, due misure dell’obbligo di dimora e sette perquisizioni disposte dal Gip del Tribunale di Tempio Pausania nell’ambito delle indagini correlate alla rapina di opere d’arte avvenuta il 19 agosto 2015 nel comune di Olbia.

Quel giorno, una settantacinquenne proprietaria di un’abitazione in Località Lido del Sole del Comune di Olbia, venne rapinata da tre uomini mascherati che, dopo essersi introdotti all’interno della sua abitazione, l’avevano malmenata e legata ad una sedia, rubando 21 opere pittoriche di notevole pregio, attribuite a vari autori trai quali Antonio Allegri detto “Il Correggio”, Diego De Silva Velazquez, Hans Holbain, William Turner. Michelangelo, Giuseppe Maldarelli ed altri.

Le successive indagini hanno portato all’individuazione e all’identificazione di G.M., 61enne di Mamoiada, imprenditore e nipote della vittima, ritenuto mandante del colpo, e di due presunti fiancheggiatori e ricettatori : P.C., 65 anni, allevatore di Orgosolo; E.Z., imprenditore 65enne di Dolianova. Il 61enne, dopo le formalità di rito e la notifica della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere è stato tradotto presso la casa circondariale di “Badu e Carros” di Nuoro mentre ai due 65enni è stata notificata la misure dell’obbligo di dimora presso i rispettivi Comuni di residenza. Eseguite anche ispezioni domiciliari nei confronti di un critico d’arte della Provincia di Firenze e di un pubblico impiegato di Sassari.

Durante l’attività, tra le altre cose, è stata rinvenuta e sequestrata una “parure” in oro, facente parte di un corredo funerario femminile, con certificazione attestante epoca VII-IV sec. A.C. (Magna Grecia) e valore stimato di 1 milione e 500mila euro, per la quale sono in corso accertamenti tesi a verificarne provenienza e autenticità.

 

16 Marzo 2016