Tariffa unica e Continuità territoriale, l’opinione di Antonio Alfonso
«Limitare la tariffa agevolata, per i trasporti sia aerei che marittimi, ai soli Sardi (nati o residenti), escludendone la moltitudine delle altre persone che in Sardegna vengono, e dalla Sardegna partono, per lavoro, turismo, ragioni d’affari o di salute, significa in pratica isolare ancora di più la nostra terra e distaccarla maggiormente dal resto d’Italia e dall’Europa».
«Cancellare subito la tariffa unica e riservare la continuità territoriale solo ai sardi»: queste le parole di Renato Soru riportate dalla Nuova Sardegna del 13/3 a pag. 20. Io credo che tale presa di posizione sia frutto di una visione politico-economica miope e ottusa, già affiorata in passato e sempre latente nel nostro ex-presidente della Regione. Limitare la tariffa agevolata, per i trasporti sia aerei che marittimi, ai soli Sardi (nati o residenti), escludendone la moltitudine delle altre persone che in Sardegna vengono, e dalla Sardegna partono, per lavoro, turismo, ragioni d’affari o di salute, significa in pratica isolare ancora di più la nostra terra e distaccarla maggiormente dal resto d’Italia e dall’Europa.
Muoversi coi mezzi pubblici lungo la Penisola comporta, si sa, spese uguali per tutti, sia che si tratti di Italiani o di stranieri. Venire in Sardegna e ripartirne con tariffe differenziate, invece, graverebbe in maniera ingiusta e ingiustificata soprattutto sui turisti, che a quel punto potrebbero preferire di trascorrere le loro vacanze altrove (cosa che molti già fanno). Forse è questo che Soru vuole? La nostra economia, però, dipende fortemente dal turismo, e se vogliamo migliorare le nostre condizioni economiche dobbiamo incrementarlo. Bisogna battersi dunque affinché la continuità territoriale sia garantita a tutti, e tutti siano liberi di muoversi senza discriminazioni di sorta.