Ponte Pasquale da dimenticare: hotels chiusi, disagi e ritardi per i nuovi low cost

Chi mal comincia … Speriamo che il detto non si avveri per la prossima stagione turistica 2016. La certezza inconfutabile è che gli hotels isolani sono rimasti chiusi con l’eccezione di un 5% striminzito. Va detto che il ponte pasquale non può e non deve assolutamente essere preso in considerazione come test sulla imminente stagione turistica.

Molteplici le cause che hanno contribuito a risultati per niente confortanti. In primo luogo la cadenza dell’evento nei primissimi giorni della primavera che non ha favorito le scelta delle vacanze dopo un inverno anomalo nel proporsi in modo altalenante tra la bassa e l’alta pressione. Bizze metereologiche a parte, i costi esagerati dei trasporti in confronto a quelli del precedente anno e la difficoltà del settore alberghiero ad aprire le strutture dei grandi alberghi per una sola settimana, per poi richiudere in attesa della stagione turistica, hanno suggerito l’opportunità di una oculata economia aziendale a partire dai primi caldi di fine maggio e inizio giugno.

Mancano inoltre strategie mirate e condivise dal settore ricettivo che continua a proporsi senza una politica di attrattiva turistica incentivante, con particolari sconti sulla “vacanza-pacchetto” per gli eventi, carenti anche nella promozione, senza una linea unitaria per la categoria ricettiva e senza la necessaria continuità nel corso degli anni.

Altro punto dolente l’inefficienza delle compagnie low cost per il ponte pasquale in Sardegna dopo l’addio di Ryanair: all’aeroporto Cagliari Elmas il primo volo della Vueling sulla rotta Barcellona -Cagliari ha registrato due ore e mezza di ritardo e addirittura tre ore sulla rotta inversa Cagliari Barcellona, con grande gioia per i passeggeri accampati in lunga attesa prima dell’imbarco. Alla Compagnia spagnola è stata richiesta una relazione in merito ai ritardi registrati nei voli di inaugurazione della tratta.