«Caos organizzativo al pronto soccorso di Alghero»
«Forte squilibrio fra i pesanti carichi di lavoro e l'esiguo personale infermieristico. Una situazione insostenibile» - denuncia Mariangela Campus, Segretaria territoriale dell’FSI
«Gravissima situazione al Pronto Soccorso di Alghero dove si registra un forte squilibrio fra i pesanti carichi di lavoro e l’esiguo personale infermieristico. Una situazione insostenibile, come tante del resto quelle all’interno del polo sanitario del Nord Sardegna, gestite peraltro con notevole nonchalance dalla direzione della Asl, che richiede un urgente intervento al fine di avviare tutte le misure necessarie a salvaguardare e tutelare gli utenti del Pronto Soccorso ed il personale che, viste le pesanti condizioni lavorative, non riesce a garantire appieno un’assistenza idonea e congrua a tutti i pazienti, un caos organizzativo che deve finire» – a dichiarlo è Mariangela Campus, Segretaria territoriale dell’FSI (Federazione Sindacati Indipendenti).
L’Fsi ha provveduto ad inviare una lettera al Commissario Straordinario, al Direttore Sanitario, alla Responsabile del Servizio Professioni Sanitarie della ASL e per conoscenza all’Assessore regionale alla Sanità, denunciando le criticità presenti all’interno del Pronto Soccorso algherese ed evidenziando che la carenza di personale concorre a dilatare i tempi di attesa e che il sovraffollamento della struttura crea tensioni tra dipendenti e pazienti.
«Attualmente – spiega la Campus – vi sono solo due infermieri per il turno mattutino e tre infermieri per quello pomeridiano. Solitamente gli infermieri si barcamenano con un pesante carico di lavoro tra l’osservazione breve senza personale dedicato (si tengono pazienti anche per 12-24 ore), tra il triage (anch’esso senza personale dedicato) e tra la registrazione e l’accoglienza dei pazienti che arrivano in ambulanza e in auto. Ed ancora, gli operatori si interessano dei pazienti che vanno e poi rientrano dalle varie consulenze e gestiscono anche tre ambulatori. In tutto questo, c’è un solo ausiliario per tutto il Pronto Soccorso».
«Inoltre, quando non vi è personale disponibile per le ambulanze, gli infermieri si trovano costretti a fare da sostituti per accompagnare i pazienti in consulenza all’Ospedale Marino o al CSM lasciando il Pronto Soccorso sguarnito e il più delle volte con un solo infermiere disponibile! È palese che tale organico è del tutto inadeguato e insufficiente per i bisogni assistenziali dell’utenza e non può far fronte a carichi di lavoro così pesanti e che crescono di giorno in giorno. Si rischia di creare situazioni di tensione che possono portare errori e conseguenti denunce ed anche episodi aggressivi da parte dei pazienti che si ritrovano in situazioni di estenuante attesa e affollamento».
«Visto il periodo festivo poi, sono state revocate le ferie richieste dal personale per il recupero psicofisico e si prospetta addirittura il blocco delle ferie estive. Molto spesso non viene neanche rispettata la normativa inerente il riposo di 11 ore tra un turno e l’altro. Si sollecitano quindi urgenti azioni per colmare rapidamente i vuoti in dotazione organica al fine di assicurare ai dipendenti un ambiente di lavoro in cui siano garantiti i diritti contrattualmente definiti (ferie, riposi compensativi, recupero psicofisico) ed evitare disservizi e carenze assistenziali» conclude la Segretaria territoriale dell’FSI.