Nuovi criteri per l’accesso al programma “Ritornare a casa”
"Siamo intervenuti individuando strumenti e modalità operative maggiormente rispondenti alle esigenze delle persone e delle loro famiglie" spiega l'assessore Arru
Cambiano i criteri per l’accesso al programma regionale “Ritornare a casa”. La Giunta regionale ha, infatti, approvato oggi la proposta di modifica dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, elaborata col supporto tecnico della Commissione regionale SLA e altre malattie neurodegenerative e dalla Commissione tecnica regionale Ritornare a casa.
“Siamo intervenuti individuando strumenti e modalità operative maggiormente rispondenti alle esigenze delle persone e delle loro famiglie tenendo conto degli obiettivi di riqualificazione della spesa sociale, condivisi con la Giunta” spiega l’assessore Arru. Nella nuova proposta si individuano tre livelli assistenziali, per persone dimesse da strutture residenziali a carattere sociale e/o sociosanitario, dopo un periodo di ricovero non inferiore a 12 mesi.
Il primo livello assistenziale riguarda persone dimesse da strutture residenziali a carattere sociale e/o sociosanitario dopo un periodo di ricovero non inferiore a 12 mesi; o che a seguito di una malattia neoplastica si trovino nella fase terminale, clinicamente documentabile, della vita; o con grave stato di demenza valutato sulla base della scala CDRs (livello di demenza clinica) con punteggio 5; o con patologie non reversibili (degenerative e non degenerative con altissimo grado di disabilità); o con patologie ad andamento cronico degenerativo con pluripatologia.Il secondo e il terzo livello assistenziale riguarda persone in condizioni di dipendenza vitale e che necessitano di assistenza continuativa, dalle 16 alle 24 ore al giorno.
Possono essere finanziati progetti alle persone con totale perdita di autonomia che necessitano di aiuto per compiere tutte le attività quotidiane e di interventi sanitari, medici e infermieristici, frequenti a domicilio sulla base di un progetto personalizzato, individuato con famiglia e Comune. Nel bilancio regionale sono disponibili quasi 24 milioni, che vengono integrati con ulteriori 2 milioni di fondi regionali, col Fondo nazionale delle politiche sociali 2016 e con i 10.764.000 presi dal Fondo nazionale non autosufficienza.
Schematicamente:
Fondo regionale non autosufficienza 2016: 23.900.000 euro, 1° livello;
Fondo nazionale non autosufficienza 2015: 10.764.000 euro, 2° e 3° livello
Fondo nazionale politiche sociali 2016: 2.000.000 euro, 1° livello
Economie stimate al 31.12.2015: 5.000.000 euro, 1° livello
Totale 2016: 41.664.000 euro.