Inquinamento e contaminazioni: un territorio distrutto
“Le bonifiche dell’area industriale sono attualmente lontane dallo stadio di progettazione e tanto meno di realizzazione pur esistendo protocolli e convenzioni attive tra le parti. Nel territorio si assiste ad un peggioramento delle condizioni ambientali anche in questo momento in cui le attività industriali sono quasi nulle. Il registro tumori provinciale di Sassari nell’esaminare l’incidenza dei decessi per tumore nell’area di Porto Torres nel periodo 1992-2001 non può non evidenziare gli eccessi rispetto alla media provinciale. Se si includono i soli Comuni di Porto Torres, Stintino, Castelsardo, Sennori e Sorso si rileva un evidente incremento di sarcomi dei tessuti molli (+ 77% per gli uomini e + 89% per le donne) dove per tessuti molli si intendono tessuti extrascheletrici quali tessuto fibroso, adiposo, vascolare, nervoso, sinoviale e muscolare.
Questo dato, per le implicazioni che comporta (sono per lo più tumori legati ad esposizione a sostanze organo-clorurate quali diossine, furani e diossino-simili), meriterebbe un’analisi approfondita. Dalle 518 pagine della perizia del Tribunale dei cinque esperti nominati nell’inchiesta penale per disastro ambientale a carico di Syndial e Polimeri (oggi Versalis), appare chiaro che attorno all’impianto riconducibile al gruppo Eni, compresa l’acqua che scorre nel sottosuolo, è intaccata da concentrazioni di benzene che arriva ad essere in 139 mila volte superiore alla norma nelle acque di falda (Syndial, agosto 2010 e conferenza dei servizi 2011). Sulla base di questa analisi, è evidente che «le acque sotterranee provenienti da monte idraulico e quelle meteoriche, filtrando nei terreni inquinati, continuano a svolgere indisturbate la loro opera di estrazione, trasportando a mare la parte di inquinanti progressivamente lisciviata», cioè rimasta nel suolo. Fenomeno, in riferimento ai terreni sul mare, che «prosegue tutt’ora». E non potrebbe essere diversamente, perché la fonte dell’inquinamento è lì, immutata, visto che nessuno ha bonificato il suolo che è come una spugna: ha incamerato agenti inquinanti negli anni e pian piano li rilascia al mare, attraverso le falde. Gli stessi funzionari ministeriali nelle varie conferenze di servizio e ora i periti del tribunale riportano che la “messa in sicurezza di emergenza”, annunciata dal gestore nel 1998, divenuta operativa solo nel 2003 con la barriera, «non essendo finalizzata alla bonifica dei suoli inquinanti, non è riuscita nello scopo.
Le acque nel tempo hanno continuato e continuano a trasportare gli inquinanti a mare. L’inefficacia e l’inefficienza delle misure adottate è ancora più eclatante considerando il tempo trascorso dalla loro realizzazione come messa in sicurezza di emergenza. È stato ampiamente dimostrato che diversi composti chimici oltre che come cancerogeni possono agire come gli interferenti endocrini in grado di modificare le caratteristiche epigenetiche di un individuo; l’epigenoma che determina cambiamenti nell’espressione genica è suscettibile all’azione di diversi fattori, in particolare le aberrazioni dei normali processi epigenetici possono essere indotte da fattori ambientali, tra i quali l’inquinamento da benzene , diossine- furani, metalli pesanti etc. Le bonifiche sono una priorità improcastinabile che deve avere un corso urgente e svincolato dalle dinamiche relative alla chimica verde. Urge riqualificare gli operai in cassa integrazione per dargli competenze adatte alle bonifiche. L’Eni deve mettere in campo le già previste risorse per l’avvio a partire dai corsi di formazione e deve dare avvio immediato ripristino dei territori inquinati. È giunto il momento di ribadire con chiarezza- leggiamo a fine comunicato- la nostra totale indisponibilità a continuare a lavorare e vivere su montagne di rifiuti. La situazione è chiara o si risanano l’ambiente e i luoghi di lavoro creando le condizioni per vivere in modo sano e sicuro riconvertendo globalmente le attività fornendo ai lavoratori la possibilità di un nuovo impiego pulito, dignitoso e produttivo per il benessere di tutti.