Museo di Tramariglio, inaugurata la nuova sezione multimediale
Questa mattina presso il museo “G. Tomasiello”, struttura che fa parte della sede del parco naturale di Porto Conte, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della nuova sezione multimediale ed interattiva “Vita da detenuto”. Presenti l’assessore regionale della difesa dell’Ambiente Donatella Spano e il portavoce del Ministro dei beni culturali Gianluca Lioni.
Oltre 500mq di museo incastonato nell’originale luogo da cui è partita l’intera storia ventennale del passato carcerario di Tramariglio. Un luogo della memoria dove passarono oltre 5mila detenuti dal 1941 al 1962. E’ questo oggi il museo “G. Tomasiello” struttura che fa parte della prestigiosa sede del parco naturale regionale di Porto Conte. Questa mattina la cerimonia di inaugurazione della nuova sezione multimediale ed interattiva “Vita da detenuto” che va a completare l’intero polo museale battezzato nel 2013 dall’allora ministro della giustizia Annamaria Cancellieri. Presenti all’evento anche il portavoce del ministro dei beni culturali Gianluca Lioni oltre che l’assessore regionale della difesa dell’Ambiente Donatella Spano. A fare gli onori di casa il presidente del Parco di Porto Conte Antonio Farris che ha presentato il progetto di digitalizzazione degli archivi delle colonie penali. Un finanziamento regionale che ha consentito di realizzare l’imponente lavoro di dematerializzazione dei documenti della colonia penale di Tramariglio.
Un patrimonio cartaceo rimasto nell’oblio negli scantinati del carcere di San Sebastiano per oltre mezzo secolo e che oggi invece ritorna dove si è originato e trova un dignitoso spazio del nuovo museo. “Punteremo subito all’accreditamento regionale e subito dopo nazionale-ha detto il presidente del Parco Antonio Farris – questo museo è unico nel suo genere non solo in Sardegna ma nell’intero panorama italiano”. Soddisfatta del lavoro svolto l’assessore regionale della difesa dell’Ambiente Donatella Spano che ha coordinato il progetto recuperando il finanziamento regionale originariamente in capo all’assessorato agli affari regionali: “compito dei parchi è anche conservare la memoria storica dei luoghi-ha riferito il delegato regionale all’ambiente-senza mai comunque il ruolo che i parchi svolgono nel campo della conservazione e tutela ambientale.”
Il compito di illustrare il progetto e l’articolazione nonché la filosofia del museo il già direttore del Parco Vittorio Gazale che ha curato l’intera progettazione e i rapporti con i protagonisti del lavoro ossia i detenuti in regime di semilibertà dei carceri di Sassari e Alghero. Presenti alla cerimonia in rappresentanza dell’amministrazione penitenziaria il direttore del carcere di Alghero Elisa Milanesi che si è soffermata sul ruolo sociale svolto nel corso di questo progetto dal Parco di Porto Conte e che ha consentito ad alcuni detenuti di lavorare ad un grandioso recupero della memoria storica di un luogo di detenzione assolutamente originale nel suo panorama.
A chiudere la mattinata il cantautore sardo Piero Marras che ha interpretato musicalmente in modo magistrale alcuni passaggi di vita dei detenuti di Tramariglio. In serata museo aperto fino alle 21 con l’esibizione inoltre del coro polifonico algherese. Nella nuova sezione trovano spazio negli oltre 500mq la sala di prima immatricolazione con le macchine fotografiche d’epoca per le foto segnaletiche, il tavolo del medico e il vestiario dato in consegna, ma anche la sala del barbiere, il cinema e la sala svago. Non manca il “pancaccio” e il “buiolo” della cella di rigore e neppure il materiale della sartoria della colonia penale. Insomma un vero e proprio viaggio virtuale per riportare il visitatore nell’atmosfera degli anni ’40 quando a Tramariglio funzionava la colonia penale e dove per circa un ventennio passarono parte della loro vita circa 5mila detenuti.
Il progetto di allestimento del museo “Tomasiello”, trova il suo apice nella valorizzazione dell’archivio come bene culturale: presso la sala studio allestita al Parco cultori di varie discipline potranno consultare e studiare carte, fascicoli, mappe, registri, relativi alla vita quotidiana di agenti e detenuti, documenti sui piani di bonifica, e sulle costruzioni di opere infrastrutturali indispensabili nella colonia penale. L’archivio, custodito in pratiche e sicure scaffalature, si snoda per quasi 100 metri lineari, ed è costituito da oltre 1300 registri e circa 5000 fascicoli. Sono disponibili inoltre due scanner planetari per l’acquisizione ottica conservativa.
L’archivio ha inoltre fornito una mole impressionante e significativa di dati e notizie essenziali per l’allestimento di un “Museo della memoria carceraria della Casa di lavoro all’aperto di Tramariglio”, dove sono analizzati vari aspetti della vita tra le sbarre. Il modello museale focalizza l’attenzione sulla vita nella colonia penale di Tramariglio, dove i reclusi erano addetti a mansioni di tipo agro-zootecnico e artigianale, ed arrivavano solo se “meritevoli” del lavoro all’aperto, considerato come un premio da destinare a quei ristretti che avevano dato evidenti prove di emenda e di ravvedimento. Le testimonianze materiali ed immateriali valorizzano il bene culturale archivistico, la memoria dei luoghi, le vite dimenticate dei detenuti e degli agenti di custodia, come Giuseppe Tomasiello, giovane agente di custodia che a Tramariglio perse la vita per mano di un detenuto, la cui figura, caduta nell’oblio, è stata riscoperta e valorizzata grazie a questo progetto.