Legalizzazione cannabis, è la volta buona: il 25 luglio in Parlamento
La conferenza dei capigruppo della Camera ha calendarizzato la discussione generale per il 25 del prossimo mese e le votazioni dal giorno successivo.
In aula alla Camera il 25 luglio la proposta di legge per la legalizzazione della coltivazione della cannabis. A stabilirlo è stata la conferenza dei capigruppo della Camera che ha calendarizzato la discussione generale per il 25 luglio e le votazioni dal giorno successivo. A quasi un anno dalla presentazione della proposta di legge da parte dell’intergruppo parlamentare istituito da Benedetto Della Vedova, la proposta verrà finalmente valutata dai deputati di ogni schieramento. Il disegno di legge che verrà discusso dal 25 luglio analizza la situazione attuale partendo dal constatare l’inefficacia della cosiddetta “War on drugs”. Secondo la Relazione Annuale della Direzione Nazionale Antimafia le politiche proibizioniste non hanno sortito i risultati per cui sono state attivate e si parla, senza mezzi termini, di “totale fallimento dell’azione repressiva” e della “letterale impossibilità di aumentare gli sforzi per reprimere meglio e di più la diffusione dei cannabinoidi”.
In breve: L’articolo 1 del disegno di legge disciplina la coltivazione in forma “personale e associata” di cannabis e stabilisce che sono consentite a persone maggiorenni la coltivazione di massimo cinque piantine. Non sarà necessaria un’autorizzazione, ma solo una comunicazione all’ufficio regionale dei monopoli di Stato territorialmente competente allegando un documento di identità e l’indicazione di dati anagrafici e luogo della coltivazione.
L’articolo 2 invece consente ai maggiorenni di detenere in misura non superiore a cinque grammi lordi – che diventano quindici “nel privato domicilio” – di cannabis per uso personale. In caso di prescrizione medica sarà consentita la detenzione di quantità maggiori – ma farà fede il documento rilasciato dal medico. La cessione gratuita a terzi di piccoli quantitativi di cannabis e prodotti derivati a consumo personale non sarà invece più punibile – salvo che il destinatario sia persona minore o manifestamente inferma di mente.
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