Indotto ex petrolchimico, proposta per il reinserimento degli ex lavoratori
L'amministrazione comunale di Porto Torres presenta alla Regione un piano di reinserimento per gli ex lavoratori dello stabilimento industriale
Il reinserimento al lavoro per centinaia di operai dell’indotto che con la chiusura degli impianti industriali hanno perso l’occupazione. È la proposta che sarà inoltrata alla Regione Sardegna dall’Amministrazione comunale e per la quale è stato richiesto un formale sostegno anche ai Comuni di Sassari e Alghero e alle organizzazioni sindacali. Il progetto mira a formare circa 300 ex lavoratori espulsi dal sistema produttivo nei settori in cui potrebbero nasce nuovi investimenti.
Per elaborare il progetto l’amministrazione ha richiesto il supporto tecnico dell’Insar, società in house della Regione che era stata individuata come soggetto attuatore delle attività previste per il reinserimento degli ex lavoratori. «Gli accordi per la Chimica verde sottoscritti nel 2011, che contemplavano anche la tutela dell’indotto, non hanno, purtroppo, ancora trovato una piena applicazione e circa trecento persone sono rimaste senza occupazione», sottolinea il Sindaco Sean Wheeler. «Nei mesi scorsi la nostra amministrazione comunale ha voluto riattivare il tavolo con l’Insar per avere un supporto tecnico e cercare nuove possibilità di sbocco per gli ex lavoratori. È stato elaborato un progetto e contiamo di confrontarci quanto prima con l’assessore regionale al Lavoro per verificarne l’attuazione».
Qualche giorno fa il Sindaco e l’assessore alle Politiche sociali, Sebastiano Sassu, hanno convocato i rappresentanti dei Comuni di Sassari e Alghero e le organizzazioni sindacali. «Il Comune di Sassari ci ha comunicato di voler sostenere questa proposta – afferma l’assessore – e anche Alghero darà il proprio parere positivo. All’incontro erano presenti i rappresentanti della Femca Cisl che hanno condiviso il progetto e siamo certi che ci sarà una piena condivisione anche da parte delle altre organizzazioni sindacali. L’obiettivo di tutti noi è provare a restituire speranza e dignità a quanti si sono ritrovati all’improvviso senza un lavoro e che non hanno nemmeno il paracadute degli ammortizzatori sociali».
Gli obiettivi specifici sono quelli di rimotivare gli ex lavoratori, valorizzare le competenze e le esperienze maturate nella carriera, promuovere l’adeguamento delle competenze professionali e lo sviluppo di nuove esperienze che favoriscano il reinserimento. L’accordo costituisce il primo passo di un percorso formativo finalizzato, in prima battuta, al lavoro nei diversi cantieri che saranno avviati nell’area produttiva di Porto Torres, Sassari e Alghero nell’arco dei prossimi cinque anni.
«Crediamo che la Cabina di Regia territoriale possa essere diretta da Insar – prosegue Sebastiano Sassu – e che possano parteciparvi i tre comuni interessati, la Provincia di Sassari e i CSL territoriali, il Consorzio Industriale Provinciale di Sassari, i sindacati e le associazioni datoriali». Le attività di preparazione progettuale hanno coinvolto anche Syndial e Astaldi (capogruppo dell’Ati per le bonifiche del sito industriale di Porto Torres). Gli ambiti di intervento sono: il Progetto “Nuraghe” di Syndial; le attività del Consorzio industriale provinciale; la piattaforma di riciclo dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Porto Torres; le attività del Parco Nazionale dell’Asinara; le bonifiche da amianto previste dal Piano regionale amianto. Le iniziative del progetto potranno anche prevedere una fase di creazione d’impresa al termine del percorso formativo.