Fondi Jessica: parte l’iter per l’avvio dei lavori

Siglato il contratto a fine giugno per il mutuo da 6,2 milioni di euro finalizzato alla riqualificazione urbana dei centri sportivi polifunzionali della città di Sassari

C’è la firma del Comune di Sassari e del Banco di Sardegna sul contratto per l’erogazione del mutuo da 6.210.000 euro finalizzato alla realizzazione di opere pubbliche di riqualificazione urbana in quattro centri sportivi polifunzionali della città. La sigla tra Palazzo Ducale e l’Istituto di credito sassarese è arrivata il 24 giugno scorso, dopo un procedimento partito a ottobre dello scorso anno. Da questo momento il Settore Lavori pubblici potrà avviare le procedure per le progettazioni definitive ed esecutive degli impianti quindi l’avvio dei lavori. Secondo le previsioni contrattuali, le opere si dovranno concludere a marzo 2019.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Ducale dal sindaco di Sassari Nicola Sanna, dall’assessore comunale ai Lavori pubblici Ottavio Sanna, dal direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese e dalla responsabile dell’Ufficio Finanza d’impresa e crediti speciali del Banco di Sardegna Paola Del Fabro. L’autorizzazione a formalizzare il contratto è arrivata dalla recente delibera di giunta comunale di maggio, che destina 560.000 euro per l’area sportiva polivalente del quartiere di Latte Dolce, 4.300.000 euro per il palasport “Roberta Serradimigni”, 600.000 euro per l’area sportiva polivalente del quartiere di Carbonazzi e 750.000 euro per l’area sportiva polivalente del quartiere di Monte Rosello.

«Si tratta di una grande operazione finanziaria – ha detto il sindaco Nicola Sanna – che ci consentirà di impegnare una somma di denaro e avere a disposizione altri fondi per altri interventi. «Tra i lavori – ha aggiunto – è ricompresa la ristrutturazione del Palazzetto che ci consentirà, una volta terminati i lavori, di avviare una nuova gestione della struttura attraverso un bando. Chi se lo aggiudicherà potrà avviare una gestione di tipo imprenditoriale e sarà lui a occuparsi delle gestione ordinarie e delle manutenzioni e verserà al Comune un canone».

Il mutuo sarà finanziato al 95 per cento con risorse Por Fesr Sardegna 2007–2013 e per il restante 5 per cento con risorse del cofinanziamento messe a disposizione dal Banco di Sardegna. La prima linea di finanziamento (95 per cento) sarà rimborsabile in 15 anni con rate semestrali e a tasso zero. Alla seconda linea di credito, invece, anch’essa rimborsabile in 15 anni con rate semestrali, saranno applicati i tassi attualmente previsti dalla normativa in materia di finanziamenti destinati agli enti pubblici (decreto del ministero Economia e Finanza del 19 maggio 2014), circa il 2 per cento.

«Grazie all’effetto moltiplicatore del Fondo – ha detto il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese – sono stati finanziati progetti per un valore complessivo di opere pari a circa 111 milioni di euro attraverso la concessione di finanziamenti ad imprese ed Enti pubblici. «Al Comune di Sassari sono stati erogati 6,3 milioni di euro, i contratti di mutuo firmati e i fondi già erogati», ha concluso.

È stato l’assessore Ottavio Sanna a illustrare gli interventi previsti. Nel primo progetto per il quartiere di Latte Dolce, per una spesa di 560 mila euro, si ipotizzano interventi nel complesso che ospita le piscine, la palestra, il campo di basket e i campetti di calcio. Una serie di impianti che potrebbero costituire una vera e propria cittadella dello sport. Il scondo intervento, il più corposo, è quello dedicato al palazzetto dello sport di piazzale Segni che prevede lavori per 4,3 milioni di euro. L’edificio, con oltre trent’anni sulle spalle, è una struttura che necessita un ampliamento di mille posti a sedere, oltre a una serie di lavori che potranno renderlo maggiormente funzionale e utilizzabile anche come luogo per iniziative culturali, politiche e grandi eventi.

Il terzo progetto è finalizzato al recupero del centro sportivo di Carbonazzi, per un importo di 600 mila euro. Qui vengono previsti interventi nel campo di calcio, nei campi di bocce, calcetto e nelle strutture di servizi. La loro unione potrà consentire la creazione di un centro polifunzionale. È di 750 mila euro, infine, la somma prevista per gli interventi nell’area del quartiere di Monte Rosello, dove l’amministrazione conta di attuare una riqualificazione dell’area che abbraccia i campi di calcio della Lanteri e il centro di aggregazione Polis.

«È una scommessa – ha concluso il titolare di Lavori pubblici – e per la realizzazione di questi interventi vorremmo accelerare e viaggiare a velocità differenti rispetto agli altri lavori pubblici».

Di innovatività del fondo, infine, ha parlato Paola Del Fabro che ha seguito passo passo l’intera procedura portata avanti dall’amministrazione comunale. «Questa è la parte finale di un processo – ha detto – e vorrei sottolineare come, a livello regionale e questo è un successo per la Sardegna, siamo riusciti a investire una leva di 111 milioni di euro in un momento, dal 2012 al 2015, di forte crisi». Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il direttore generale del Comune Maurizio Carìstia, la dirigente del Settore Lavori pubblici Marge Cannas e la funzionaria che per il Comune ha seguito l’intero iter Alessandra Bertulu.

Il fondo Jessica. Il Joint european support for sustainable investment in city areas, in italiano Supporto europeo congiunto per gli investimenti sostenibili nelle aree urbane, è un’iniziativa sviluppata dalla Commissione europea, tramite il Fesr, per promuovere gli investimenti sostenibili, la crescita e l’occupazione nelle aree urbane. Il fondo finanzia, prioritariamente, progetti attivabili in tempi brevi, destinati alla realizzazione di opere infrastrutturali inserite nei centri urbani di grandi e medie dimensioni. L’obiettivo, infatti, è quello di promuovere la riqualificazione delle aree urbane attraverso il miglioramento delle condizioni ambientali, sociali e produttive del territorio, quindi promuovere la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, artistico, storico-culturale, produttivo e il contrasto al degrado e, ancora, promuovere l’edilizia sostenibile, sia per quanto concerne i nuovi edifici, sia per l’adattamento e il rinnovamento di quelli esistenti.

5 Luglio 2016