Discarica di rame sotto sequestro
60 tonnellate di rame in una discarica scoperta dai carabinieri nella zona industriale di San Marco. Al momento nessun indagato ma cresce il controllo su questo tipo di furti che solitamente vengono compiuti da rom o stranieri che nella vendita illegale del rame guadagnano cifre stratosferiche. Rame e rifiuti speciali nell’ex fabbrica Fima al vaglio degli inquirenti. Totalmente ridimensionata dalla procura della Repubblica anche la posizione del commercialista sassarese Enrico Pugliatti, 70 anni, curatore fallimentare della società cui è intestato il capannone di cinquemila metri quadrati compreso in un’area grande più del doppio e trasformato in un gigantesco magazzino per materiale inquinante. I reponsabili non sono ancora stati individuati.
I carabinieri della Stazione di Olmedo gli hanno notificato la convalida del sequestro dello stabile dove sono ancora stoccati rifiuti come cofani e sportelli di automobili, ma anche decine di pneumatici, elettrodomestici di ogni tipo, rottami vari, oli esausti, cavi elettrici ancora da spellare. Complessivamente 60 tonnellate di rifiuti speciali, in alcuni casi catalogati come “pericolosi”. Nel frattempo le indagini – parte integrante dell’operazione Action day, finalizzata a contrastare l’emergente fenomeno di furti di rame in tutto il territorio nazionale – continuano e si concentrano nel territorio del nord ovest dove bande di ladruncoli “neo patentati” accumulano quotidianamente quantità di rame frutto di piccoli furti nelle chiese e nelle fabbriche della zona.