Consiglio comunale a Cagliari: Alghero lotta per sopravvivere (VIDEO)
Sindaco, consiglieri comunali, cittadini, lavoratori, imprenditori: tutti uniti per salvare l'aeroporto.
Il consiglio comunale di Alghero arriva a Cagliari insieme a cittadini, lavoratori dello scalo, albergatori e imprenditori locali che si sono dati appuntamento in via Roma. È forse il punto di maggior tensione toccato nello scontro che vede ormai una città abbandonata dai vertici regionali nella sua lotta per il mantenimento della base Ryanair nello scalo Riviera del Corallo. L’occasione è stata data dalla discussione, in consiglio regionale, delle due mozioni di sfiducia ai danni di quello che è considerato il primo responsabile di questa tragica situazione, ovvero l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana.
Questa mattina, quindi, tutti i membri dell’assemblea cittadina algherese – ad eccezione dei due esponenti del Pd, Daga e Pirisi (LEGGI) – si sono quindi riuniti per deliberare ed esporre ai vertici regionali le proprie questioni: l’avvio delle procedure per l’adozione del Piano Regionale dei Trasporti, con particolare riferimento alla parte relativa al trasporto aereo; immediata messa in sicurezza della Sogeaal con relativa pubblicazione del Piano industriale della società di gestione, garantendo il supporto finanziario per le azioni di co-marketing. E ancora, organizzare insieme alla Giunta regionale e alle delegazioni dei sindaci un urgente incontro col Ministro dei Trasporti e presso la Commissione europea e individuare gli strumenti per garantire il sostegno finanziario al progetto “Destinazione Sardegna” per promuovere la destagionalizzazione dei flussi turistici.
Duro il commento del sindaco Mario Bruno: «Credo che chi non prende decisioni e attende non può stare al suo posto. Ora è più importante il territorio delle casacche e lo deve capire anche il Pd». Gli fa eco il consigliere di Forza Italia Michele Pais: «L’intero territorio del nord-ovest è penalizzato da Pigliaru e Deiana. Oggi rimarchiamo questo fatto: non si può riportare la Sardegna indietro di trent’anni».