Res Publica ha fretta: «Procedure bando ex caserma in ritardo, perché»?

A tre settimane dalla conclusione delle procedure per l'assegnazione dell'ex caserma dei carabinieri, alcune associazioni cominciano a mostrare impazienza.

A tre settimane dalla conclusione delle procedure amministrative per l’assegnazione dell’ex caserma dei carabinieri, distretto della creatività, Res Publica, non è chiaro il motivo per il quale le associazioni, cooperative, raggruppamenti assegnatari non siano ancora stati convocati dall’amministrazione per chiudere il procedimento e permettere, così, la riapertura dello stabile e un nuovo inizio delle attività.

Dal 2 maggio, è sospesa ogni iniziativa all’interno dell’ex caserma. La presentazione delle candidature al bando si è chiusa il 31 maggio. Il 13 giugno, è avvenuta l’apertura delle buste contenenti i progetti. Un’associazione è stata ammessa senza riserve, la giusta flessibilità della commissione ha permesso alle altre associazioni di integrare le proprie proposte.

Il 20 giugno, con la presentazione delle integrazioni, la commissione ha avuto un quadro chiaro della situazione e ha richiesto un progetto unitario delle associazioni aventi diritto. Il primo luglio, la maggior parte delle associazioni ammesse ha presentato un progetto unitario, ricco e coerente con il bando, altre no. Lo stesso progetto è stato consegnato in forma definitiva l’11 luglio.

Ottanta giorni bastano per il giro del mondo. Un bando è una procedura complessa, ma non è il giro del mondo. Ci sconcerta questo ritardare e tergiversare. È sconcertante il silenzio dell’amministrazione, alla quale chiediamo fermamente di prendere una decisione. Ora possono farlo. Il compito della commissione aggiudicatrice dovrebbe essere concluso. Ora serve una delibera per mettere la parola fine a una procedura alla quale le associazioni hanno partecipato con convinzione, impegno e rispetto totale delle regole.

Le regole, appunto, di cui chiediamo l’applicazione. Ora la politica può intervenire, vista la chiusura della procedura di valutazione. Se non provvede, la politica evidentemente non vuole e se non vuole ci chiediamo perché.

Noi, come associazioni, continueremo a portare avanti proposte e azioni necessarie per restituire ad Alghero e ai suoi abitanti un bene comune che è stato loro sottratto per tutta l’estate, o quasi.

Malerbe-casa di autoproduzione
Circolo Culturale Artico
ASCE ROM”

20 Luglio 2016