Gli esodati hanno denunciato la Fornero per mobbing
La riforma delle pensioni finisce in un’aula di giustizia. E’ stata infatti ufficialmente notificata al Ministero del Lavoro, e poi depositata in tribunale, la richiesta di risarcimento del danno morale relativo alla denuncia per mobbing sociale. Ne dà notizia il sito isoladeicassintegrati.com. La storia comunque non è nuova. Sei mesi fa gli esodati (quei lavoratori che hanno interrotto il proprio rapporto di lavoro contando di andare in pensione con le vecchie norme – vigenti al 31 dicembre 2011 – e che invece, a causa della riforma delle pensioni, rischiano di vedere la data di pensionamento slittata) avevano deciso di passare al contrattacco nei confronti della Fornero:
“Da ormai 12 mesi – scrivevano, a dicembre, in un comunicato il Comitato nazionale dei contributori volontari ed il Comitato dei cosiddetti Quindicenni – 130mila autorizzati alla contribuzione volontaria agli enti previdenziali (INPS ed INPDAP) e 65mila cosiddetti Quindicenni (disoccupati con 15-19 anni di contributi previdenziali versati per pensione minima di vecchiaia) vivono un vero e proprio inferno nel quale sono stati confinati dalla riforma delle pensioni. Infatti a seguito della riforma le loro famiglie hanno vissuto (e stanno vivendo) un vero e proprio incubo vedendo irrimediabilmente compromesso il futuro e il loro presente avendo davanti ancora numerosi anni senza alcun reddito e senza la legittima pensione che è stata spostata nel tempo da 1 a 10 anni, o addirittura cancellata come nel caso dei “quindicenni”, anni durante i quali queste famiglie non sapranno di che vivere”.
Oggi dunque la notifica della richiesta di risarcimento (la denuncia è stata firmata da 191 esodati), come spiega Francesco Flore, portavoce dei Contributori Volontari, al blog di cui sopra: “Sono serviti sei mesi per mettere assieme i documenti, tra cui i certificati medici di tanti esodati che hanno sofferto di patologie psicologiche derivanti dall’enorme stress subito”. E prosegue: “La Riforma Fornero delle pensioni, è ormai di pubblico dominio, era finalizzata a fare cassa immediata e che ha finito per stravolgere la vita di centinaia di migliaia di persone. Si tratta di un procedimento giudiziale prima di tutto di natura dichiaratamente etico-morale ed è importante sottolineare che gli attori in giudizio chiedono un simbolico risarcimento danni di 10.000 euro ciascuno, che sarà quasi totalmente devoluto ad una costituenda Associazione senza fini di lucro con il fine di sostenere le famiglie indigenti dei colpiti dalla riforma previdenziale Monti-Fornero”.
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