Aeroporti Cagliari e Olbia, l’UE boccia aiuti della Regione
Le compagnie low cost che hanno lavorato negli scali di Cagliari e Olbia dovranno restituire i finanziamenti pubblici della Regione. Nessuna infrazione per l'aeroporto Alghero, già oggetto di un procedimento nel 2014.
L’attesa è finalmente finita, la Commissione europea si è pronunciata sulla procedura d’infrazione aperta a gennaio 2013 contro l’Italia per i soldi dati in Sardegna alle compagnie low cost dalle società di gestione degli aeroporti. Giudicati irregolari, in violazione delle norme sugli aiuti di stato, i finanziamenti pubblici della Regione a favore dei voli low cost. «Sono aiuti di Stato, un vantaggio sleale, e vanno restituiti dai vettori» si legge nel verdetto. Dovranno restituire i soldi incassati attraverso la legge 10 del 2010 solo le compagnie che hanno lavorato negli scali di Cagliari e Olbia, mentre la decisione non riguarda Alghero, già oggetto di un procedimento nel 2014.
Nessun problema invece per gli aeroporti sardi: la Commissione ha concluso che questi non hanno ricevuto alcun aiuto statale, poiché il finanziamento pubblico è stato interamente trasferito alle compagne aeree. Gli aeroporti non hanno quindi tratto alcun vantaggio e sono serviti solo come intermediari per il trasferimento degli aiuti ai beneficiari.
«Ora dobbiamo leggere con attenzione il provvedimento per capire se all’interno del testo ci sono dei margini per poter intervenire – ha detto all’Ansa l’assessore regionale ai trasporti Massimo Deiana -. Attendevamo questa decisione che è complessa e sicuramente opera dei distinguo. Ma al momento non sono comprensibili senza un approfondimento del dispositivo. Di certo emerge che il modello applicato con la legge 10 non può essere reiterato».