Conferenza stampa in miniera: è il momento de “sa bruvura”
In quanto alla esasperazione dei lavoratori in Sardegna, nel Sulcis, precisamente a Nuraxi Figus, i minatori della Carbonsulcis sono giunti al quarto giorno di occupazione dei pozzi a quasi quattrocento metri di profondità. La conferenza stampa allestita nello slargo antistante il deposito di esplosivi (690 kg) e 1221 detonatori ha vissuto momenti drammatici per il gesto di un leader, Stefano Meletti, sinsacalista Rsu Uil che con un gesto fulmineo si è prodotto un taglio al polso. L’intervento immediato dei colleghi ha consentito di tamponare e limitare la perdita di sangue ma non lo stato d’animo dei minatori, ben rappresentato dalle parole dell’altro sindacalista Rsu Cgil, Giancarlo Sau: È il momento de “sa bruvura” (la polvere esplosiva in lingua sarda).
Dopo attimi di caos e tensione i giornalisti sono stati invitati a riguadagnare con l’ascensore l’ingresso della miniera. I minatori chiedono al Governo che l’Enel mantenga gli impegni per il progetto integrato ‘miniera-centrale-stoccaggio C02´, che prevede l’estrazione, la combustione del carbone nella centrale di Portovesme, la cattura e stoccaggio del C02 nelle gallerie della stessa miniera. Un progetto che secondo i sindacati sarebbe messo a rischio dalla stessa Enel, che preferirebbe investire in una centrale di tipo identico in Veneto. I commenti del Mnistro sulla richiesta dello stoccaggio del C02 si fermano a specificare la maxi spendita di 250 milioni l’anno, per la durata di ben otto anni.