Confartigianato: mancato sostegno al comparto. Attendiamo risposte.

“Sono fortemente preoccupato – dichiara Mario Piras, Presidente Confartigianato Alghero – per la situazione di crisi generalizzata che attanaglia da diverso tempo l’economia nazionale e che mina la tenuta delle nostre PMI con quel che consegue per gli imprenditori, gli artigiani in particolare, le loro famiglie e quelle del personale dipendente”. Gli ultimi 18 mesi sono stati particolarmente difficili per le imprese e per il Paese, caratterizzati da un’eccessiva e crescente pressione fiscale, da una burocrazia opprimente e da una scarsa disponibilità da parte degli enti finanziari a concedere credito alle imprese. Se consideriamo inoltre il costo dell’energia e il caro trasporti, risulta quanto mai problematico fare impresa in Sardegna. Nel contesto di crisi nazionale, l’auspicio era di trovare un minimo di conforto dalle azioni che l’Amministrazione comunale avrebbe potuto avviare, per quanto di sua competenza, a sostegno del comparto artigiano; i continui incontri e le propositive interlocuzioni, però, non hanno ad oggi portato ad alcun risultato concreto in tal senso. “Nessuno mette in dubbio le buone intenzioni dell’Amministrazione – prosegue Piras – però, dopo un anno di mandato, è lecito attendersi risposte certe alle tante aspettative e alle questioni che abbiamo portato all’attenzione del Sindaco e degli Assessori facendo in modo che le ripetute sollecitazioni non diventino uno sterile esercizio di consultazione e perdita di tempo”.

Il settore delle costruzioni è in ginocchio, piegato da una crisi senza precedenti. Il tessuto produttivo locale è inevitabilmente relegato ai margini del mercato, in attesa di importanti interventi anche da parte delle amministrazioni pubbliche. Interventi, per esempio, di manutenzione ordinaria e straordinaria per consentire a queste imprese (dell’edilizia e dell’indotto) di respirare una boccata d’ossigeno. Pensiamo ai progetti per il gas in città di cui si è parlato da diverso tempo, ma del quale ad oggi non sussistono notizie confortanti. Così come indubbi vantaggi, non solo per la cittadinanza, ma anche per le imprese, potrebbero arrecare la realizzazione della circonvallazione e delle annunciate rotatorie, con iniziative volte a favorire l’impiego di manodopera locale come per esempio i “Piccoli appalti a misura di piccola impresa” o il ricorrere alla procedura dell’affidamento diretto entro i termini previsti dalla normativa vigente con il rispetto del principio di rotazione nell’affidamento dei lavori, i principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità. Su questi aspetti occorrono azioni concrete. Non hanno ancora trovato riscontro i problemi dell’Area artigianale di Ungias-Galanté. Persistono da anni difficoltà strutturali quali il mancato completamento dell’impianto di illuminazione, in particolare nelle arterie secondarie, delle pavimentazioni dei marciapiede, della posa del tappeto d’usura su tutte le strade del comparto e l’assenza totale dell’arredo a verde e del decoro urbano. Diversi piccoli interventi, però, si sarebbero già potuti realizzare con poche risorse finanziarie ed umane, procedendo allo sfalcio, pulitura e taglio erba bordo lotti; dotando l’area di una opportuna cartellonistica stradale e pubblicitaria; ipotizzando un collegamento con mezzi pubblici; riprendendo il regolamento di disciplina delle aree in modo da eliminare le criticità esistenti.

Attendiamo di essere convocati per dire la nostra anche sulla Tares, il cui impatto provocherà un incremento stimato del 28,1% del prelievo pro capite. L’auspicio è che l’Amministrazione si faccia interprete urgentemente delle difficoltà delle imprese con scelte eque e premianti per chi, investendo, produce reddito e occupazione sul territorio. È a nostro avviso opportuno e non più rinviabile avviare la discussione sul PUC, in assenza del quale auspichiamo una rigorosa attenzione su concessioni edilizie, permessi edificatori e quant’altro attiene alla materia urbanistica per non compromettere lo sviluppo futuro della città, e affinché per tutti ci sia la possibilità di agire in un contesto di regole certe e definite. Sarà, inoltre, importante aprire un serio dibattito su Maria Pia e sul Porto coinvolgendo le Associazioni di categoria e i cittadini, così come sarà opportuno individuare una soluzione con la Regione per Surigheddu e Mamuntanas, terreni da mettere a reddito subito. “Già a marzo – aggiunge il rappresentante locale dell’associazione di categoria – avevamo sollecitato un cambio di passo, svolta che ancora non c’è stata. Siamo consapevoli che le difficoltà siano tante, soprattutto legate alla penuria di risorse pubbliche, però è nostro dovere stimolare chi ha responsabilità di governo a individuare le risposte più opportune alle esigenze del territorio creando le condizioni per attrarre anche investimenti di capitali privati che sarebbero immediatamente disponibili. Come Confartigianato ribadiamo la nostra disponibilità ad una proficua collaborazione”.

18 Giugno 2013