Scontro Daga-Bruno sui social: «Miserabile», «Caduto in basso»
L'aria che tira tra il Pd algherese e il sindaco Mario Bruno si fa sempre più pesante.
L’aria che tira tra il Pd algherese e il sindaco Mario Bruno si fa sempre più pesante. Dopo la nomina ad assessore del democratico Raniero Selva, che ha acuito ancora di più i contrasti tra le due fazioni, ci pensa ora Enrico Daga a scaldare ulteriormente gli animi.
«È miserabile non ammettere il fallimento del modello per il quale lavorate da cinque anni». Comincia così il post su facebook del consigliere comunale del Pd, che traccia un quadro disastroso della situazione dell’igiene urbana di Alghero. E l’aggettivo “miserabile” compare più e più volte all’interno del commento: «È miserabile prendersela con la ditta appaltatrice, ne hanno scritto tutti i giornali d’Italia. È miserabile rappresentarsi da vittime quando ci si è tuffati consapevolmente in un mare di mondezza. È miserabile prendersela con i cittadini. È stato miserabile non aver partecipato alla riunione con i vertici della Multiss». E ancora: «È miserabile la rappresentazione della politica tutta concentrata sulla distorsione della realtà. È miserabile non ammettere il proprio fallimento, la propria inadeguatezza».
Le dure parole di Daga non sono andate giù agli esponenti della maggioranza algherese. Il primo a replicare è Mario Bruno in persona, anche lui su facebook: «Si può essere avversari politici, pensarla diversamente, ma mai cadere così in basso. Clamoroso boomerang anche per chi parla a nome del Partito Democratico».
Gli fa eco Pietro Sartore, consigliere di maggioranza, che sempre sui social accusa: «Il vantaggio dello scrivere è che ogni pensiero può essere ponderato e ogni parola può essere soppesata; qualunque affermazione, prima di essere fatta, può essere limata e corretta».
E ancora: «Quando si scrive, prima di rendere definitivo un pensiero, lo si può leggere e rileggere, correggere e migliorare e dunque maleducazione e offesa non risultano mai casuali, ma specchio di una persona maleducata e incapace di argomentare senza scadere nel triviale e nell’offesa. Talvolta sarebbe bene ricordare che su Facebook si scrive».
A chiudere – si fa per dire – la polemica, ci pensa Daga, che con un altro post paragona l’attuale amministrazione a quelle precedenti: «Se Marco Tedde, Pino Giorico, Carlo Sechi, Mino Sasso, Stefano Lubrano, avessero compiuto metà delle scempiaggini di questo, gli stessi avrebbero consumato le scarpe a forza di girotondi, palloncini, Tazebao, tric e trac e flash mob. Che sagome. Che pena».