Abbanoa sul piede di guerra: «Slacci legittimi per chi non paga»

Un’altra sentenza del Tribunale di Sassari che condanna un cliente che aveva intentato una causa. Lo annuncia la società in una nota stampa.

“Si è in presenza di un grave, reiterato, perdurante inadempimento, in presenza di fatture che risultano tutte regolarmente recapitate all’utenza, mediante raccomandata con avviso di ricevimento, e di interventi sul contatore che, a suo tempo ne hanno verificato (in contradditorio con l’utente o con i suoi familiari) il regolare funzionamento”. Con queste considerazioni il Tribunale di Sassari ha respinto il ricorso presentato da un cliente proprietario di una villa in una zona residenziale di Alghero che contestava lo slaccio della propria utenza chiedendone l’immediato ripristino della fornitura.

 Bollette non pagate. La sospensione era stata effettuata lo scorso luglio perché si trattava di un’utenza gravemente plurimorosa: non pagava da diversi anni tanto da aver accumulato un debito di oltre 13mila euro. Nonostante i diversi solleciti e per ultimo anche la pubblicazione dei riferimenti della sua utenza nell’elenco pubblicato sul sito di Abbanoa con tanto di relativi avvisi sui quotidiani regionali, il cliente si era rivolto in Tribunale. Contestava che lo slaccio fosse arrivato come un fulmine a ciel sereno e negava persino di non avere alcun contratto con Abbanoa come se il servizio idrico e quello fognario-depurativo gli fosse garantito a sua insaputa. Immancabile anche la contestazione sui consumi e sulle tariffe applicate.

Slaccio legittimo. La realtà dei fatti era ben differente come dimostrato da Abbanoa, rappresentata in Tribunale dall’avvocato Daniela Loi. Non solo il cliente aveva ricevuto le fatture, ma nel 2013 c’erano stata persino due verifiche in contradditorio sia sulle letture del vecchio sia del nuovo contatore. Ulteriori rilevazioni, sempre in contradditorio, erano state effettuate anche negli anni successivi. I solleciti, inviati tramite raccomandate con ricevuta di ritorno, risultavano andati a buon fine, ma non il pagamento delle fatture. “C’è veramente poco da aggiungere rispetto alla dimostrazione documentale”, scrive il giudice nell’ordinanza che rigetta il ricorso del cliente: “esiste un grave, pregresso, reiterato inadempimento. E’ altresì dimostrato che non vi erano difetti nel contatore, tali da giustificare l’anomalia dei consumi”, aggiungendo anche che “non si può sostenere che la mancata erogazione dell’acqua genera l’inabitabilità dell’immobile, se essa sia dipesa dall’inadempimento dell’utente”.

La condanna. Con queste motivazioni il Tribunale di Sassari ha quindi confermato la legittimità dello slaccio e condannato il cliente a pagare in favore di Abbanoa ulteriori 1618 euro di spese legali. Sono ormai numerose le sentenze dei Tribunali che rigettano le contestazioni sulle interruzioni della fornitura idrica per le utenze plurimorose. Recenti casi nel Sassarese hanno riguardato un’attività commerciale a Mara e un cliente di Tergu. Anche per questi episodi i giudici avevano sottolineato la temerarietà delle cause intentate per non pagare il servizio regolarmente garantito da Abbanoa.

24 Agosto 2016