A rischio un migliaio di posti di lavoro per i dipendenti delle società in house
“Se la Regione non interviene prontamente, circa un migliaio di dipendenti delle società in house legate alle Province e ai Comuni perderà il posto di lavoro”. Lo denuncia il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Bruno, primo firmatario di una interrogazione al presidente della Regione e all’assessore degli Enti locali sul futuro delle società in house.
“Considerate le imminenti decisioni sul futuro delle Province e tenuto conto delle disposizioni della spending review, in base alle quali tutte le società di quel tipo devono essere sciolte entro la fine dell’anno oppure alienate prima del prossimo 30 giugno” spiega l’esponente del Pd “non è più rinviabile un intervento della Regione a salvaguardia dei lavoratori e a garanzia della continuità dei servizi che questi svolgono quotidianamente nell’interesse pubblico”.
“Si va dalla pulizia delle scuole alla manutenzione dell’arredo urbano e delle aree cimiteriali, all’attività di controllo e lotta contro gli insetti nocivi e i parassiti dell’uomo, degli animali e delle piante. La Regione – prosegue Bruno – può garantire la loro sopravvivenza intervenendo legislativamente, magari con il collegato, introducendo insieme ad una nuova disciplina anche una norma finanziaria che garantisca il funzionamento delle società in house, generalmente costituite da ex lavoratori socialmente utili”.