Insularità: Appello alla UE per riconoscimento svantaggi
La risoluzione finale della 33° Assemblea generale della Commissione Isole, che si è chiusa a Cagliari dopo due giorni di lavori, chiama in causa direttamente il governo della Repubblica ellenica, alla presidenza dell’UE nel 1° semestre 2014. Le regioni insulari chiedono, infatti, che le loro istanze siano “tenute nella massima considerazione” nelle competenti sedi istituzionali, evitando la tentazione di un “minimo comune denominatore Europa” che ignora le diversità geografiche e non prevede un’adeguata politica di coesione territoriale.
“Abbiamo trattato tematiche di importanza strategica per lo sviluppo della nostre Isole – ha detto il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, riconfermato dall’Assemblea nell’incarico di presidente della Commissione delle Isole – in un contesto economico e sociale problematico, anche alla luce dei negoziati sulla politica di coesione 2014-2020, con una riduzione del 14% dei trasferimenti per le regioni in transizione e dell’11% per le regioni più sviluppate. L’impressione generale, dunque, in particolare per ciò che riguarda le isole, è quella di una deplorevole mancanza di ambizione riguardo i mezzi impiegati per affrontare la questione delle disparità regionali all’interno dell’UE”.