Sanna: «con gli Iti attenzione alle persone deboli»
Il sindaco di Sassari Nicola Sanna interviene sull'episodio dell'uomo deceduto in solitudine nella sua casa al centro storico della città.
«Ci rattrista la morte ‘in solitudine’ di un nostro concittadino, avvenuta nei giorni scorsi nel cuore della nostra città. In un’epoca in cui i social network hanno il potere solo virtuale di avvicinare, di fare e stringere ‘amicizia’ tra centinaia di persone spesso solo istantanea, ci sono ancora casi come questo. Un avvenimento che ci ricorda forse che il freddo legame della rete è ben altra cosa da quello creato dal rapporto personale, fatto di gesti, di calore e solidarietà. Un episodio che ci richiama a una giusta riflessione e a una maggiore attenzione». Il sindaco di Sassari commenta così la notizia, apparsa nei giorni scorsi sul quotidiano locale, del 64enne spirato in casa senza il conforto di nessuno.
«Da sempre – riprende Nicola Sanna – abbiamo sostenuto una rete fatta dai servizi sociali comunali, di associazioni di volontariato attivo in grado di mantenere vive le connessioni solidali. Di fronte a questi fatti, però, sembra che tutto quello che fai, anche nel modo in cui lo fai, sia sbagliato. In realtà abbiamo riflettuto e quindi messo in piedi nuove idee e nuovi programmi».
Il richiamo del primo cittadino è agli interventi territoriali integrati (Iti), programmati in questi primi due anni di mandato e finanziati nei mesi scorsi dalla Regione con 15 milioni di euro per il centro storico. Un programma vasto che mette in campo azioni mirate per il centro cittadino e i quartieri di San Donato e Sant’Apollinare. Con sotto azioni dedicate proprio agli anziani fragili. Un’attività iniziata con l’allora assessora Grazia Manca e, adesso, portata avanti dall’assessora Monica Spanedda.
«Abbiamo voluto prevedere azioni di supporto e accompagnamento all’inclusione attiva dei residenti nel quartiere – spiega Nicola Sanna – con l’obiettivo di sostenere interventi volti a ridurre il rischio di povertà, favorire la partecipazione al mercato del lavoro di soggetti maggiormente vulnerabili, creare un contesto sociale in cui si previene il disagio, si crea coesione sociale e si risponde ai bisogni insieme alle istituzioni».
All’interno degli Iti viene prevista l’attivazione di un “Punto di salute della comunità” per il benessere dei soggetti fragili e il cui obiettivo è quello di intercettare i bisogni dei soggetti fragili, favorendo la presa in carico globale con azioni di prevenzione, educazione, promozione, monitoraggio e socializzazione. «L’obiettivo – spiega ancora – è quello di ricercare e adottare strategie che trovino risposta a tutte quelle criticità sollevate dai residenti anziani o disabili del quartiere quali, a esempio, la difficoltà nel restare nel proprio domicilio, l’accesso ai servizi sociali, sociosanitari e sanitari, i rischi in termini di sicurezza connessi con la solitudine, i problemi collegati ad una scarsa mobilità che costituiscono una barriera alla socializzazione».
Nella programmazione il Punto di salute della comunità deve facilitare l’accesso al sistema dei servizi sociali, sanitari, sociosanitari e favorire il benessere psico-fisico delle persone fragili. Il Punto di salute della comunità, allora, deve promuovere il diritto alla salute e il benessere dei cittadini del quartiere, così da migliorare la qualità della vita. «Si potranno sperimentare forme innovative di servizi – riprende Nicola Sanna – secondo un modello di rete che metta in collegamento tra loro i diversi livelli assistenziali, come i percorsi diagnostico-terapeutico assistenziali e i diversi operatori coinvolti ad ogni livello, con um approccio multidisciplinare».
Un recente accordo con la Asl di Sassari prevede la creazione e formazione di un’equipe di professionalità in grado di operare all’interno dei Punti di salute di comunità. Si tratta di infermieri di comunità e portieri di comunità, che dovranno interagire tra loro con il compito di orientare, informare e conoscere i cittadini e i bisogni specifici socio-sanitari e attivare percorsi di presa in carico nella rete dei servizi.
«Occorre aprire con determinazione una nuova stagione di welfare generativo – conclude il primo cittadino Nicola Sanna – costruito con e per la città, partendo dall’assunto che i problemi sociali di una comunità come quella di Sassari, e in particolare quella del centro storico, non sono relegabili solo ai servizi comunali, ma sono un problema di tutta la comunità che occorre affrontare e, per quanto possibile risolvere, facendo leva sulle energie e l’impegno di tutti, non solo su quello delle istituzioni».