Gal Anglona-Romangia, la Regione boccia il piano di azione

La Commissione regionale di valutazione ha bocciato il piano di azione 2014-2020 del Gal Anglona-Romangia. «Una beffa» - dichiara il presidente Gian Franco Satta che annuncia una richiesta di accesso agli atti ed il ricorso al Tar

Lo scorso venerdì 28 ottobre la Commissione regionale preposta alla valutazione dei Piani di Azione e delle Strategie di Sviluppo Locale 2014-2020 ha reso note le risultanze del procedimento istruttorio. L’esito, almeno per il momento, è particolarmente amaro per il GAL Anglona-Romangia il cui Piano di Azione, pur essendo ammissibile risulta fra i non finanziabili per mancanza di risorse, come del resto è stato rimarcato dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi con una nota a margine della conclusione dell’iter procedurale.

Un risultato inatteso, che il Cda del Gal Anglona-Romangia intende approfondire e verificare nei modi opportuni, in considerazione del fatto che il punteggio riconosciuto in graduatoria da parte della Commissione istruttoria è notevolmente inferiore a quello con cui lo stesso Gal si era candidato alla procedura in questione. Occorrerà quindi capire quali motivazioni abbiano portato ad una decurtazione di ben 24 punti. Per questo si procederà nel più breve tempo possibile a presentare una domanda di accesso agli atti da parte dell’Ente guidato dal presidente Satta. Non è nemmeno esclusa la possibilità di un ricorso al Tar nel tentativo di fare chiarezza su alcuni punti controversi della procedura selettiva, come le proroghe del 13 e del 22 settembre scorso e la riammissione, in corso d’opera, di due partenariati dell’oristanese che, attualmente, figurano fra i 15 Gal ammessi a finanziamento sulla Misura 19 del PSR 2014-2020.

«Si tratta di una beffa, nel senso più vero del termine. Dopo la drastica riduzione delle risorse a favore dei GAL – più che dimezzate rispetto alla dotazione prevista dal PSR Sardegna 2007-2013 – l’assessorato dell’Agricoltura ha messo i partenariati gli uni contro gli altri, dando luogo ad una procedura selettiva a dir poco fratricida fra territori rurali già caratterizzati da criticità strutturali tali da determinarne una situazione di arretratezza, debolezza, fragilità e povertà diffuse – commenta Gianfranco Satta -. Al di là delle dichiarazioni di circostanza, registriamo con amarezza la scarsa propensione dell’assessorato a ricercare una soluzione concreta, soluzione funzionale all’evitare una situazione già più che prevedibile sin dalla scorsa primavera. Tutti ben sapevano infatti che ci sarebbero state più candidature rispetto al limite delle 15 finanziabili stabilito dal bando: questo ci fa dubitare del reale interesse della Giunta Regionale rispetto al tema dello sviluppo locale e del rilancio delle aree rurali interne».

1 Novembre 2016