Domenica il Giubileo dei carcerati ad Alghero

Alle 8.30 Santa Messa giubilare celebrata nel carcere di Alghero da mons. Mauro Maria Morfino, vescovo della Diocesi di Alghero-Bosa

Il Santo Padre papa Francesco, nell’Anno della Misericordia, ha indetto il Giubileo dei carcerati. Il 6 novembre 2016 alle ore 10.00 celebrerà, nella Basilica di San Pietro, la Santa Messa giubilare alla presenza di delegazioni di detenuti provenienti da tutto il mondo. Papa Francesco con questo segno racconta il bene e la gioia che sono nell’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Nessuno è dimenticato dal Padre. Uomini e donne disposti a lasciarsi conquistare da un amore senza fine; un amore che può cambiare il senso della loro vita. Il Papa vuole sottolineare che sarà lì, nella Basilica di San Pietro, per pregare con i detenuti, per presentare a Dio ciò che fa male, ciò che incoraggia, e per ricevere da Lui la forza della Risurrezione: «Dio è dentro con loro (i detenuti): nessuna cella è così isolata da escludere il Signore, il suo amore paterno e materno arriva dappertutto» … «Giustizia di speranza, di porte aperte, di orizzonti…». La Chiesa universale, nello stesso giorno, è chiamata a fare memoria delle persone che soffrono, dei detenuti, degli ultimi. In tutte le Diocesi, Chiese locali, dove è presente uno o più istituti di pena, verrà celebrato il Giubileo dei carcerati.

Anche nella nostra Diocesi di Alghero Bosa, dopo l’apertura della Porta Santa il 25 dicembre del 2015, il nostro Vescovo mons. Mauro Maria Morfino, il 6 Novembre alle ore 8.30, celebrerà la Santa Messa Giubilare nel carcere di Alghero intitolato a Giuseppe Tomasiello. Ancora una volta il nostro Pastore si farà presso uomini che aspettano di conoscere un sapore diverso della propria vita, uomini che hanno voglia di essere aiutati a riprendere il cammino, recuperare la speranza, restituirsi la fede e la fiducia in se stessi. Ancora una volta la Chiesa di Alghero-Bosa e il suo Pastore tende la mano verso questi suoi figli perché il perdono «possa estendersi fino alle estreme conseguenze cui giungono la misericordia e l’amore di Dio».

2 Novembre 2016