Alghero, l’impianto di filodiffusione nel centro storico non piace ai residenti

Musica musica tra le vie dello shopping nel centro di Alghero? «No, grazie». Un gruppo di residenti nel centro storico scrive una lettera contro l’introduzione di un impianto di filodiffusione nelle vie commerciali della città vecchia, un progetto ideato dai commercianti da realizzare con il contributo della Fondazione Meta.

Musica musica tra le vie dello shopping nel centro di Alghero? «No, grazie». Un gruppo di residenti nel centro storico scrive una lettera contro l’introduzione di un impianto di filodiffusione nelle vie commerciali della città vecchia, un progetto ideato dai commercianti da realizzare con il contributo della Fondazione Meta. La riportiamo integralmente.

Siamo un gruppo di cittadini che vorrebbe sottoporre all’attenzione pubblica alcune riflessioni circa l’introduzione di un impianto di filodiffusione nelle vie commerciali del Centro Storico. All’Amministrazione Comunale vorremmo chiedere di valutare se sia possibile rilasciare autorizzazioni di tale genere. Alle Autorità Sanitarie di valutare i rischi connessi alla salute. Ora, come cittadini, vorremmo dire che siamo consapevoli che vivere nei centri storici comporta qualche disagio. E non ci lamentiamo. Per amore del centro storico si accettano mille compromessi.

Ci sono i disagi inevitabili, quelli evitabili ma ai quali non si riesce porre rimedio e ci sono i disagi che basterebbe un minimo di educazione per evitarli, ma conviviamo anche con questi ultimi. Pochi esempi brevi brevi, tralasciandone la maggior parte:
– raccolta rifiuti e lavaggio strade con mezzi vecchi e rumorosissimi, ma pare chiaro, e comprendiamo, che le nostre economie non ci permettano di meglio;
– cantieri di ristrutturazione che spesso non rispettano le fasce orarie di utilizzo di macchine rumorose come le smerigliatrici, e anche qui possiamo comprendere che bisogna lavorare e in fretta;
– il gran rumore del ristoro e del commercio, comprensibilissimo.
– Schiamazzi a tutte le ore, e possiamo essere d’accordo che in mezzo alla moltitudine educata ci stiano anche questi episodi (per quanto numerosissimi). Non obiettiamo niente.

E qui sottoponiamo la nostra opinione circa la filodiffusione, un ulteriore disagio, evitabile e del quale nessuno sente la necessità. Segnalato quanto sopra, evidenziamo che nel centro storico, paradossalmente, le ore più quiete siano quelle più affollate, quando la presenza di una moltitudine di gente favorisce comportamenti civilissimi (salvo le inevitabili eccezioni). Sono queste le ore in cui, un poco più serenamente, possiamo vedere un film, un programma tv, un tele o radio giornale, ascoltare della musica, leggere un libro, eccetera eccetera, nonché tenere le finestre aperte, anche nelle belle giornate d’inverno. Il vociare ci accompagna comunque, ma è più discreto e tollerabile che in altre ore, e comunque ci siamo abituati.

Ecco, si parla di “riempire” queste ore con la filodiffusione, un impianto che diffonda musica più o meno per tutto il giorno, allieti il passeggio e, si spera, attragga consumatori verso le attività del centro. Insomma, si aggiunga del rumore perché non ce n’è mai abbastanza. Qualcuno ha pensato al fatto che questa musica si sovrapporrebbe, quotidianamente, alla vita privata delle persone?

La nostra tv, la radio, le nostre letture, il nostro vivere, dovrà essere per forza accompagnato e sovrapposto, oltre che al su citato vociare, a ore e ore di filodiffusione? Nessuno è informato sul fatto che ciò è pericolosamente nocivo alla salute mentale e fisica? E non solo per noi abitanti, ma per gli stessi operatori che dovrebbero conviverci praticamente tutto il giorno, tutti i giorni!.

Qualche lettura in merito potrebbe far riflettere circa i pericoli per la salute dovuti alla continua esposizione a sorgenti sonore, e non solo di quelli relativi alla filodiffusione ma anche quelli relativi agli impianti che molte attività adottano. Si consultino le ricerche condotte sugli operatori del commercio. Persone che a fine turno sono logore più per l’assorbimento di ore e ore di musica che per la fatica vera e propria del lavoro. Vogliamo concludere sottolineando che la filodiffusione è un ulteriore disagio, inutile, nocivo, da evitare.

Sarà sufficiente non introdurla. Siamo certi che nessuno lamenterà la mancanza. Tra l’altro pare davvero poco probabile che un impianto di filodiffusione attragga consumatori. La si potrebbe definire una trovata da sagra paesana ma abbiamo troppo rispetto dei bei paesi del nostro territorio per fare un simile paragone. Oggi, forse, sarebbe molto più efficace “acquistare” un pacchetto di Pokemon Go da liberare e far vagare nel centro storico. La filodiffusione è un ulteriore disagio inutile e nocivo per la salute. Chiediamo aiuto affinché non venga introdotta.

Franca Cano e altri amici e amiche abitanti del centro storico di Alghero.

5 Novembre 2016