Il presidente dello Zimbabwe: “I gay sono peggio dei cani e dei maiali”
Le elezioni presidenziali in Zimbabwe si avvicinano e Robert Mugabe, 89 anni dei quali 25 al capo dello stato africano, sembra intenzionato a farsi rieleggere. Anche per questo le ultime settimane sono state piene di dichiarazioni forti, l’ultima delle quali ha fatto il giro del mondo ed è da manuale dell’intolleranza. Mugabe ha infatti lanciato un’autentica crociata contro gay e lesbiche, ai quali ha assicurato che per loro lo Zimbabwe diventerà un inferno, più di quanto non lo sia già adesso. Oggi nello Zimbabwe i rapporti fisici – anche solo tenersi per mano o scambiarsi una carezza – tra persone dello stesso sesso sono puniti con alcuni mesi di reclusione. Troppo poco per l’immarcescibile presidente, che annuncia che introdurrà per questi reati la condanna a vita.
I toni utilizzati da Mugabe sono da crociata. Il presidente, parlando in una chiesa davanti a una platea di cattolici, ha bollato l’omosessualità come “una degradazione della dignità umana”, una cosa “contro natura”, perché gli omosessuali “sono peggio dei cani e dei maiali”. Non si deve credere che Mugabe sia un solitario predicatore contro i gay, perché, in un Paese in cui l’omosessualità è considerata, più che un tabù, un cancro della società, anche gli altri candidati alla presidenza su questo argomento sono molto duri. Come ha fatto un esponente del Movimento per il cambiamento democratico che, riferisce il sito Afriquinfos, ha caldamente consigliato agli omosessuali di abbandonare lo Zimbabwe ed andare in Sud Africa, “dove uomini vanno a letto con altri uomini per soddisfare Satana”. Il diavolo, ha aggiunto, non riuscià a conquistare l’Africa.
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