Collegio revisori: Matteo Tedde risponde all’opposizione
Le affermazioni dei consiglieri di opposizione, in merito alla nomina del collegio dei revisori lasciano sbalorditi. Crediamo sia il caso di fare chiarezza. Intanto bisogna dire che chi è assente, in questi casi, ha sempre torto: infatti la metà dei componenti di minoranza ha abbandonato l’aula prima del voto. Se fossero rimasti avrebbero sicuramente eletto un revisore.
A rendere ancor più disdicevole il loro atteggiamento sono le motivazioni di questo improvviso fuggi fuggi, causato dal loro mancato accordo in relazione al professionista da indicare. In pratica, si è consumata una spaccatura su una poltrona contesa. Alla luce di tali fatti, appare ridicolo il tentativo di scaricare sulla maggioranza i loro problemi interni. Forse qualcuno da quelle parti pensa ancora di poter comandare chiunque a bacchetta; ma evidentemente non è più così.
Non si comprendono neppure le critiche mosse al Presidente del Consiglio, che ha semplicemente garantito il corretto svolgimento dei lavori, mantenendo una posizione sempre equilibrata e equidistante. Sarebbe interessante sapere in che modo avrebbe potuto influenzare l’esito di un voto segreto. Sembra quasi che la dottoressa Esposito sia imparziale solo quando accoglie le istanze della minoranza. Un curioso modo di interpretare tale principio. Capiamo bene che molti debbano impegnare in qualche modo il tempo a loro disposizione, ma crediamo esistano modi migliori del continuo lamentarsi e criticare. Come si dice in questi casi: “Chi è causa del suo male, pianga se stesso”.