Agro della Bonifica di Alghero, M5S: «un rebus da risolvere. No alla speculazione»

I portavoce del Movimento Cinque Stelle in Consiglio comunale, Graziano Porcu e Roberto Ferrara, analizzano il Piano di valorizzazione della Bonifica attualmente in discussione

I portavoce del Movimento Cinque Stelle in Consiglio comunale, Graziano Porcu e Roberto Ferrara, analizzano il Piano di valorizzazione della Bonifica (in variante al PRG) attualmente in discussione: «tema importante che ruota attorno ai concetti di salvaguardia e conservazione della memoria storica, valorizzazione del comparto agricolo e speculazione, da evitare.  Il territorio è risorsa fondamentale il cui utilizzo va “destinato” ad attività precise, per rispondere a esigenze precise, assecondandone in questo caso la vocazione agricola. Se chiaro appare come salvaguardare e conservare la risorsa, più complesso è valorizzarla in rapporto all’idea di sviluppo che si ha, a livello di gestione politica e amministrativa. La promozione dell’attività agricola, con conseguente ritorno consapevole e riqualificato – nelle strutture e nella professionalità – alla campagna, è motore capace di generare economie evitando lo spopolamento e alimentando il mercato delle eccellenze. Concetti che permeano in partenza il Piano e i suoi indirizzi progettuali, declinabili poi in varie forme, nel segno della sostenibilità e della funzionalità».

«Un’idea romantica adattata ai tempi, da sposare e condividere . Ma, scorrendo le pagine del testo normativo, – continuano Porcu e Ferrara – è palese che il punto di partenza e quello di arrivo sono distanti, e non per una questione di centimetri, ma di intenti. Secondo i portavoce del Movimento Cinque Stelle, in un sistema equo, equilibrato e rispettoso delle regole, le premialità non dovrebbero essere volumetrie residenziali ma collegate alla mera produzione agricola e alla sua commercializzazione, in un quadro mediato dalla previsione di agevolazioni relative al pagamento dei tributi locali, spazi ad hoc nei mercati locali e tariffe specifiche. Il messaggio è chiaro: NO ai furbi e alla speculazione, SI all’impresa agricola e al lavoro».

«Una degenerazione da evitare, e su cui vigilare, è quella riferibile ai possibili cambi di destinazione d’uso “per i manufatti esistenti non più necessari alla conduzione agricola del fondo”, per cui è potenzialmente consentita la rifunzionalizzazione con cambiamento di destinazione d’uso. Fra le righe della norma è possibile leggere un possibile invito alla speculazione “residenziale” in contrapposizione alla vocazione stessa dell’agro, palesemente agricola. Il Movimento Cinque Stelle dice NO e si oppone fermamente al cambio di destinazione perché è vero che si tratta di supposizioni, seppur ben supportate dall’analisi dell’esistente, è vero anche che spesso a pensar male ci si azzecca: uno speculatore è come un orso messo davanti ad un barattolo di miele, e se messo nelle condizioni di riconvertire potrebbe non resistere alla tentazione di farlo – concludono i due consiglieri.

21 Febbraio 2017