Mostra di Nicola Corradini presso l’associazione ‘Caitta’
A partire dal 13 di agosto, lo spazio espositivo dell’Associazione Culturale “Caitta” (via del Teatro n° 8), che si avvia a diventare un prestigioso centro propulsore della ricerca visiva e del dibattito sulle arti, ha accolto la mostra delle opere di Nicola Corradini, realizzate nei due ultimi decenni.
Docente nelle Accademie di Belle Arti di Carrara (1970-1991) e di Firenze (1992-2008), l’artista di origine calabrese, residente a Pisa, ma algherese d’adozione, ha presentato una serie di pannelli assemblati in strutture rettangolari in cui brani di vita quotidiana, frammenti di realtà tecnologica e icone del passato si combinano in una calibrata organizzazione cromatica, dando origine a congegni fantastici che accendono l’immaginario e spingono il riguardante ad andare oltre le acquisizioni comuni, scontate e paralizzanti.
Le soluzioni enigmatiche ed improbabili di estrazione dada e surrealista, le rivisitazioni dei processi di costruzione della forma, propri del Futurismo o della Pop, le prospettive moltiplicate ed ambigue mutuate da Escher, di cui è ricca la produzione pittorica di Corradini, sono il segno di una ricerca articolata e complessa, ove la vocazione espressiva non è mai disgiunta dalla riflessione storica, e confermano la grande intuizione di Ernst Gombrich: che la fabbrica delle immagini è come “una sala tutta specchi, una galleria acustica in cui sono percettibili da lontano i minimi sussurri”.
Ribadiscono cioè il fatto che nessuna operazione figurativa può considerarsi pienamente autonoma, contiene tracce più o meno scoperte di esperienze precedenti e mette in gioco una serie di richiami e di citazioni, si connette inscindibilmente ad altre forme, sempre muovendosi all’interno di un sistema codificato, qual è il sistema dell’arte.
Nella foto: un’opera di Nicola Corradini