Le opere di Antonello Alloro presentate da Enrica Ferreccio
Le opere dell'artista algherese vengono presentate e commentate dalla giovanissima aspirante scrittrice
Le opere dell’artista algherese Antonello Alloro, collocate dall’autore nella tematica “Oltre la materia”, vengono presentate e commentate dalla giovanissima aspirante scrittrice algherese Enrica Ferreccio.
Il Gallo. Sono un’idea del mattino. Mi trovi spesso sui libri dei bambini ricamato a brucar granturco e cantare l’alba, perché il dio del giorno son io e soprassiedo i sogni. Che la mia ala variopinta abbracci pure ogni risveglio: il mio canto è per tutti, inno alla vita ed al lavoro, schiude le menti dei pescatori che pensosi s’imbarcano sul primo mare. Il mio canto è medico, toglie sbadigli al tassista notturno, sorride al netturbino che spazza le strade molto prima dell’alba. La mia voce è già là, quando città deserta ancor sonnecchia nell’ora riparata dei gabbiani, e del tutto si apre, soprano in fiore, quando il bambino raggiunge il Sacro Cuore, la scuola dei tuoi figli, e già vuol giocare sotto il gigante delle carrube. Ma il mio canto non si ferma qui: è fatto per i pendolari che corrono stanchi di patria in patria dimentichi di quella natale, il mio canto è là per l’operaio forte che mastica la vita amara delle fabbriche, per i giovani cosmopoliti che sognano altri confini e non trovano la loro strada nel mondo. Il mio canto ancora è lì, per i viaggiatori, per chi messo il piede sulla prima terra ne cerca altre cento e la sua casa è il cielo oppure il mare. Io, gallo, sono il giorno e la speranza, associami pure ogni risveglio, affermazione dell’io trionfante che genera promesse di vita. L’errore possibile c’è: quello di cader Narciso specchiando sembianti sui laghi del sogno. Ingigantisco su questo podio, ma Eco non muore, tengo a bada le sue lusinghe per dirti amico l’umile canzone del rinascente.
Enrica Ferreccio