Antifascismo, se ne parla a ResPublica
Cosa è l'antifascismo oggi? Domani, 25 aprile presso ResPublica se ne parlerà collettivamente attraverso l’arte e la cultura, in una giornata in cui si alterneranno performance, gioco, discussioni, live painting, istallazioni, video art, letture e musica che rifletteranno sulla resistenza ad ogni forma di imposizione di un pensiero unico, dominante, che distrugge la diversità e la libertà
Cosa è l’antifascismo oggi? Domani, 25 aprile presso ResPublica se ne parlerà collettivamente (a partire dalle 11 in Piazza Pino Piras), attraverso l’arte e la cultura, in una giornata in cui si alterneranno performance, gioco, discussioni, live painting, istallazioni, video art, letture e musica che rifletteranno sulla resistenza ad ogni forma di imposizione di un pensiero unico, dominante, che distrugge la diversità e la libertà. «Le stesse istituzioni che commemorano il 25 aprile, – spiegano gli organizzatori – spesso strumentalizzando la parola libertà, autorizzano nelle nostre città e nei nostri territori, cortei, fiaccolate e banchetti di gruppi dichiaratamente “neofascisti” nei quali si fomenta l’odio razziale, la violenza fascista e il mito dell’uomo bianco, italiano, normodotato, eterosessuale, cattolico e patriota. La libertà è un orizzonte la cui conquista passa attraverso la militanza quotidiana».
Alle 16.30 avrà luogo un’assemblea aperta in cui ci si confronterà sui possibili metodi di contrasto alla fascistizzazione della società. Silvia Ruiu e Luisella Spanu accompagneranno l’assemblea con le letture di quattro lettere brevi tratte da “Lettere dal Carcere di Gramsci”, che saranno un cronologico spaccato del tempo, importante testimonianza non solo della caratura di questo personaggio, ma anche di come le parole e l’intelletto siano ritenuti ancor più pericolosi di qualsiasi arma, e siano messi a tacere a costo di calpestare i diritti umani.
Alle 18.30 Marco Caramico interpreterà il brano “Mio padre è morto a 18 anni partigiano”. Alle 19:00 un momento magico con lo spettacolo di magia di Tricirco. Alle 20:00 una cantastorie racconterà, attraverso canti di lotta, la resistenza popolare non solo al fascismo, ma alle altre innumerevoli forme di ingiustizia. Un percorso storico ed etnoantropologico alla ricerca di intrecci e analogie fra canti sociali della tradizione italiana. Il canto collettivo come espressione del desiderio delle classi subalterne di emanciparsi da tutte le guerre, dalle dure condizioni di lavoro e dal patriarcato.
Infine alle 21 cena sociale e dj set a cura del Collettivo Studentesco di Alghero. «Se il fascismo e la xenofobia proliferano in Italia, in tutta Europa e nel mondo, sentiamo l’urgenza di confronto, dialogo, libera espressività, rivendicazione di ogni diversità: perché la libertà non può provenire dalle Istituzioni, che calpestano la propria origine antifascista e alimentano la tensione sociale attraverso politiche di smantellamento dei diritti conquistati in secoli di lotte» – dichiarano da Res Publica.
Nella foto: immagine d’archivio