Il Progetto Policoro della Diocesi presenta “Ossimoro”
La mostra sarà visitabile da sabato 13 a sabato 27 maggio presso Lo Quarter ad Alghero
Da sabato 13 al 27 maggio, presso Lo Quarter, si potrà visitare la mostra organizzata dal Progetto Policoro della Diocesi di Alghero-Bosa e intitolata “Ossimoro (L’elastico drastico)”. Accostare due elementi che nulla avrebbero in comune tra loro, ed ecco l’ossimoro. Lucida pazzia, acuto ottuso, elastico drastico. Una figura retorica per spiegare un tema controverso, sfaccettato e contraddittorio come quello del lavoro. Una mostra d’arte contemporanea, che ha preso avvio da una partecipata OpenCall, e che unisce la visione di ventitré artisti tra fotografia, grafica, pittura, scultura, video e musica sperimentale.
Per rispondere alla domanda del “Cosa vuoi fare da grande?” si parte da uno spazio che mette artisti e visitatore a proprio agio: un appartamento, una casa in cui intrufolarsi e da cui fuggire. Un coro di esperienze e opinioni con cui schierarsi e dissentire, una riunione di famiglia in cui ogni visione è giusta, ed insieme errata. I cinque spazi degli atelier de Lo Quarter divengono così un ingresso, uno studio, una cucina, una cameretta e un esterno.
Cinque spazi mentali e cinque spazi reali, che accolgono i pareri di un esercito artistico composto da Alberto Greggia, Alessia Colombo, Andrea Cocco, Elisabetta Frau, Fabio Mariano, Francesca Ledda, Gabriel Nkweti, Gabriele Siffu, Giada Minutolo, Gianni Nieddu, Gioele Corveddu, Giuseppina Murru, Giuseppe Loi, Martina Cara, Massimiliano Caria, Mauro Morittu, Patrizia Gaboardi, Raffaela Carcangiu, Roberta Filippelli, Roberto Manca, Valeria Secchi, Valeria Zaccheddu e Veronica Muntoni.
La mostra è curata da Elena Calaresu, e voluta dal Progetto Policoro, nella guida dell’animatore diocesano Stefania Piras e con la gentile collaborazione di Maria Giuseppina Scanu. Il Progetto Policoro, è da anni attivo nella creazione di buone prassi per l’aiuto nella ricerca di un’occupazione nel Meridione d’Italia,sopratutto per i giovani. La mostra è patrocinata da Fondazione META e Diocesi Alghero-Bosa.