«Ex cotonificio di via Marconi, una storia infinita»
L'opinione di Pierluigi Monetti
Ad Alghero nel centro del quartiere Sant’Agostino si trova, abbandonato da anni e pericolante, un fatiscente edificio industriale. Molti ne sanno la storia , io che vengo dal continente , la conosco da poco. L’ interesse del Comune ad acquisire dalla Regione questa area, si perde nel tempo. Il tutto inizia con la delibera di fine 2008 quando l’ allora Presidente Renato Soru delibera di cedere al Comune di Alghero l’area per il prezzo simbolico di 1 euro. Da allora in poi tutte le Giunte si sono fatte vanto di buona attività amministrativa , nell’impegno di trasformare un’ area complessiva di ca 4300 mq , in un centro multifunzionale di Sviluppo Teatrale, di diffusione di cultura artigianale legata al territorio, e di vari altri servizi utili per il Quartiere.
Insomma si trattava di una ottima occasione per dotare Alghero di nuove risorse culturali e sociali, e per le Amministrazioni di ben figurare di fronte agli abitanti del Quartiere confermando le promesse passate, altrui e proprie. Fra firme e delibere l’area è passata negli anni da possibile proprietà comunale, a comodato d’uso, questo al fine di poter usufruire di una parte dell’ erogazione comunitaria di 40 milioni, nel frattempo assegnato alla Regione Sardegna. E così la Regione ne ha assegnato 3,2 M ad Alghero, per la trasformazione del Cotonificio, ma solo per l’ uso che si era proposto. Nella scelta dell’impiego a cui destinarlo, nel 2016 sono state richieste di intervenire l’Università di Architettura, il Comitato del Quartiere Sant’ Agostino e chiunque potesse dare un indirizzo di impiego. Un ottimo inizio.
Ultimo ostacolo amministrativo: la preparazione in Comune di un crono-programma delle opere, affidato ad un suo funzionario, che viene approvato a Marzo 2017 in Giunta, e che prevede, sulla carta, il completamento delle opere entro il 2022. Ebbene: chiunque aveva preso a cuore il progetto, si aspettava dalla Giunta un programma che in un paio d’ anni portasse a termine le opere con un bando Internazionale di progettazione e attività edilizia , per evitare che il tesoretto venisse ad esaurirsi per la via , e il Cotonificio diventasse l’ ennesimo incompiuto per mancanza di fondi. Ben si sa come i tempi si allungheranno nei vari passaggi amministrativi, e se diciamo fine nel 2022, chissà quando mai la nuova struttura aprirà i battenti. Ma sento già che si stanno levando le voci in questo senso , al fine di far modificare un crono programma di una lentezza senza senso e senza spiegazioni. Sarà realmente per Alghero una storia infinita ?