Macchiareddu, sette arresti alla Fluorsid
Eseguite sette misure cautelari (cinque in carcere e due ai domiciliari), nell'operazione compiuta oggi alla Fluorsid di Cagliari dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna per presunti reati di associazione a delinquere, finalizzata alla commissione di plurimi delitti ambientali, e inquinamento e disastro ambientale.
Sette gli arresti, cinque con la misura del carcere e due ai domiciliari, nell’operazione compiuta oggi alla Fluorsid di Cagliari dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna per presunti reati di associazione a delinquere, finalizzata alla commissione di plurimi delitti ambientali, e inquinamento e disastro ambientale. Questa mattina il servizio ispettorato di Cagliari ha eseguito l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari, Maria Cristina Ornano, su richiesta del pubblico ministero Marco Cocco, per l’applicazione della misura cautelare personale in carcere nei confronti del direttore dello Stabilimento Fluorsid, del responsabile della sicurezza e Ambiente dell’azienda, del responsabile della produzione Fluorsid, di un dipendente e di un ex dipendente della società Ineco.
Arresti domiciliari invece per il titolare della Ineco e altre società di servizi operanti nello stabilimento Fluorsid e di un funzionario tecnico dipendente Fluorsid. Disposto il sequestro preventivo di due aree di proprietà Fluorsid: la prima area nello stabilimento di Macchiareddu, della Superficie di circa tre ettari di cumuli di materiali stoccati all’aperto, la seconda di cinque ettari in località Terrasili, nella periferia di Assemini, per stoccaggio di materiali vari.
L’attività investigativa è partita su segnalazione del servizio veterinario di sintomi di flurosi nei capi ovini che pascolavano nella zona di Macchiareddu, una patologia che determina gravi danni all’apparato dentario e osseo e impedisce agli animali di alimentarsi. Le indagini si sono sviluppate attraverso la raccolta di dichiarazioni testimoniali, querele, sopralluoghi, acquisizioni documentali, servizi di pedinamento e controllo, rilievi descrittivi, analisi chimiche da parte dei laboratori universitari incaricati ed inoltre attraverso attività di intercettazione di conversazioni.
«La raccolta dei dati analitici – spiega il Corpo Forestale in una nota – ha permesso di accertare e documentare che dalle lavorazioni dello stabilimento della Fluorsid si sviluppano ingenti quantità di polveri anche sottili (PM10) rilevate dalle centraline Arpas posizionate nell’area dello stabilimento che hanno registrato negli ultimi sei anni il superamento dei valori di legge. Successivi approfondimenti hanno permesso di rivelare sia sugli strati superficiali del suolo che sull’erba da pascolo, concentrazioni elevatissime di fluoro, attraverso rilievi analitici eseguiti dal Dipartimento di Chimica Università di Cagliari».
E ancora: «L’andamento di progressivo peggioramento dei valori di inquinamento è stato messo in correlazione con plurimi e sistematici illeciti ambientali quali occultamento e interramento di fanghi acidi al suolo, fatti questi ampiamente documentati e accertati nel corso dell’indagine» – si legge nella nota del Corpo Forestale.