Accademia Belle Arti Sironi: Antonio Bisaccia rieletto Direttore
Tanti gli avvenimenti nell’ultimo periodo per l’Accademia sassarese di Belle Arti Mario Sironi. Il Venticinquennale dalla fondazione, le mostre, apprezzatissime, al Carmelo, Masedu e alla Fontana del Rosello nella grande scommessa di una Biennale isolana, e la rielezione del direttore Antonio Bisaccia che rimarrà in carica per i prossimi tre anni. Un nuovo mandato, se possibile più interessante, difficile e stimolante di quello appena concluso. Una rielezione che la dice lunga sullo spirito di coesione e sull’unità di intenti da parte di tutti i docenti dell’Accademia. Su 35 votanti, il direttore confermato ha raccolto ben 34 preferenze e una scheda bianca. Antonio Bisaccia, laureato allo storico Dams di Bologna, docente di Teoria e metodo dei Mass Media e direttore della rivista “Parol-Quaderni d’Arte e di Epistemologia” sarà affiancato dai docenti Paola Pintus, vice direttore, Giorgio Auneddu, Marcello Madau, Sergio Miali, Mario Tomasello, Sisinnio Usai e dai rappresentanti degli studenti, Efisio Mario Monni e Elena Carlotta Muresu.
L’Accademia rappresenta oltre che un centro di formazione didattica per il sistema dell’arte, anche un motore propulsivo per la ricerca, la produzione e la cultura in generale. “E questo, oggi, è uno di quei momenti dedicati a far comprendere alla società civile e alle Istituzioni che L’Accademia Mario Sironi è una risorsa di grande spessore a disposizione di tutta la Regione. – dice il direttore Bisaccia – E non è una semplice richiesta di accreditamento, ma la dimostrazione, con i fatti, che in Sardegna l’Accademia vuole operare in sintonia con tutti quei soggetti, pubblici o privati, che vogliono contribuire alla crescita del territorio.” L’Accademia ha cominciato a pensare alla ristrutturazione della sede di proprietà della Provincia riuscendo a intercettare i fondi. Ma non solo, l’Accademia pensa ad un suo futuro localizzato in altri luoghi della città. Dallo spazio dell’EXMA’ al Nuovo teatro comunale. Di sicuro una risorsa, quest’ultima, per il lavoro di ragazzi che acquisiscono sempre più diversificate competenze nel campo del teatro. “Cercheremo di funzionare come un service al servizio di tutte quelle compagnie, locali e nazionali, che vorranno chiedere la collaborazione dell’Accademia, a partire dalla progettazione e produzione delle scene fino all’area affascinante e produttiva della costumistica per lo spettacolo.” aggiunge lo stesso Bisaccia.
Sul versante della didattica quest’anno l’Accademia Sironi ha progettato ben sette bienni di II° livello: Decorazione, Grafica d’arte e progettazione, Pittura, Cinematografia e fotografia documentaria, Didattiche dei territori e comunicazione globale, Progettazione plastica e costume per lo spettacolo, Scultura monumentale e arte pubblica. I bienni consentiranno agli allievi sardi di non dovere essere obbligati a spostarsi in altre Accademie italiane, con conseguenti e pesanti esborsi da parte delle famiglie. Un’occasione in più per continuare gli studi a “chilometro zero”. La caratteristica di molti di questi bienni sarà il diretto rapporto col mondo del lavoro e delle professioni legate al mondo dell’arte. Ma l’offerta per il prossimo anno accademico non si esaurisce. L’Accademia Sironi ha progettato due corsi di studi quinquennali appartenenti alla nuova Scuola di Restauro su Materiali lapidei e derivati; superfici decorate dell’architettura; Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile; Manufatti scolpiti in legno; Arredi e strutture lignee; Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti. I due indirizzi avranno valore abilitante alla professione di “Restauratore di Beni Culturali”. L’Accademia sarà la sola istituzione in Sardegna a poter rilasciare l’abilitazione alla professione di Restauratore. E questa sarà una novità assoluta nel settore e una specificità unica.
“Stiamo provando a illuminare e far conoscere questa punta di spillo che è l’Accademia, col suo mondo e le sue relazioni sempre più rivolte all’esterno -conclude Bisaccia – ma lo scoglio maggiore, nonostante un incremento del 30% delle iscrizioni, è il fondo per il funzionamento, davvero troppo esiguo. La nostra Accademia è la più giovane, forse la più attiva, di certo la più coraggiosa nelle scelte fin’ora operate, a volte anche controcorrente. Ed è su questa giovinezza, che è anche energia, che si deve puntare affinché il Ministero offra i mezzi per potersi confrontare, con pari opportunità formative, con le più blasonate accademie italiane. Il Ministero, oltre la normale distribuzione dei fondi, è molto attento a “progetti speciali” che portino l’Istituzione verso livelli di eccellenza. E così anche in Regione. Qui molto si può fare, sin da subito.”