Brucia materiale e genera fumo tossico per ripulire rame: arrestata

La donna, una bosniaca 43enne, è stata scoperta dai carabinieri mentre era intenta a bruciare fili, motori ed altro materiale elettrico, al fine di separare la plastica dal rame e dal ferro per poter trarre un facile guadagno dalla successiva vendita del metallo.

Nel fine settimana, durante un normale servizio di controllo per la prevenzione dei reati in genere, presso il campo nomadi sito in località “Conca Onica” del Comune di Olbia, i Carabinieri della Stazione di Olbia Poltu Quadu hanno arrestato una bosniaca 43enne, mentre era intenta a bruciare fili, motori ed altro materiale elettrico contenente rame, al fine di separare la plastica dal rame e dal ferro per poter trarre un facile guadagno dalla successiva vendita del metallo.

I fumi tossici sprigionatisi hanno interessato un’area di un chilometro quadrato. La tecnica di bruciare il materiale isolante che avvolge il prezioso metallo conduttore viene utilizzata per velocizzare le operazioni di bonifica ed ottenere, in poco tempo e senza fatica, il rame che, considerato l’elevato valore economico, verrà rivenduto con ricavi consistenti. Ovviamente i fumi prodotti dalla combustione del materiale plastico causano un elevatissimo danno per la salute pubblica e per l’inquinamento ambientale.

Nella mattinata di ieri (lunedì), per la donna è stato convalidato l’arresto ed è stata rimessa in libertà in attesa del processo.

30 Maggio 2017