Il Papa non ha bisogno di porta borse: un esempio da seguire
Papa Francesco ha preso il volo alla volta del Brasile: si tratta del primo all’estero dall’inizio del pontificato in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Un saluto all’Italia e a tutti i fedeli ai quali ha dedicato il pensiero di pace e di amore in occasione della giornata dedicata ai giovani e alle loro speranza nel futuro. Altro che inservienti al seguito, reggi ombrello e portaborse. Quest’uomo è arrivato in aeroporto, ha preso la sua borsa ed è salito serenamente sull’aereo. Con il bagaglio a mano e’ giunto alle 8:24 all’aeroporto di Fiumicino con un elicottero dell’Aeronautica militare. Ad accoglierlo, tra gli altri, il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Papa Francesco, sulla pista di Fiumicino, aveva con sé il bagaglio a mano, una borsa nera. Ha salutato il premier Letta e le altre autorità continuando a mantenere con la mano sinistra la sua borsa, che ha portato anche salendo a bordo dell’ aereo. Un Papa forte, nello spirito e nel fisico, che non saluta i fotografi come fosse una star e che si dilegua velocemente dentro l’aeromobile con fare sicuro e con il suo sorriso da uomo buono. Inutili i richiami di fotografi e cineamatori, il suo segnale di umiltà si è percepito anche in questi piccoli gesti umani e non olimpici.