La circonvallazione, quella sconosciuta
L'opinione di Raffaele Cadinu
Quando non si hanno argomenti concreti da sostenere, e aggiungo che potevano farlo quando eventualmente avevano il potere di affrontarli, alcuni cercano la critica scontata, attribuendo colpe a chi non ne ha sintetizzando tale comportamento con la famosa frase: piove governo ladro. Così leggiamo che l’ultima colpa dell’amministrazione in carica è quella di non apparire in foto alla consegna dei lavori di costruzione di un tratto della circonvallazione, lasciando intendere un fantomatico disinteresse. Nessuno dei protestanti si è chiesto invece dello stato dell’altro tratto, quello che dovrebbe collegare la via Vittorio Emanuele in prossimità del Carmine con l’arrivo della quattro corsie Sassari Alghero. Per essere più chiari nessuno dei protestanti ha nominato l’obbrobrio dell’ANAS che spezzerà la città in due, cioè separerà il quartiere del Carmine dal resto della città con un muraglione alto 7 metri e che offuscherà la vista del resto della città agli abitanti, poiché il nuovo tratto correrà sopraelevato su una muraglia di terra larga 60 metri abbattendo olivi e ghettizzando il tratto est della città di Alghero.
Visto che nessuno di essi si è posto il problema chiederei al Prof. Willi Hüsler, l’incaricato del Piano del Traffico di Alghero, cosa ne pensa del progetto e se ha affrontato l’argomento in termini di miglioramenti del traffico e in termini di costi per gli utenti, oppure se non ne è mai venuto a conoscenza. Se così fosse gli anticipo che, per il mio parere di semplice cittadino, solo la mente ottusa di progettisti senza scrupoli poteva concepire una siffatta opera da parificare, per il miglioramento del vivere urbano che otterrà, a quella del nefasto depuratore di San Marco. Nessuno come ho detto ha sollevato l’interesse sulle conseguenze di un’opera inutile quanto costosa, necessaria a mio modesto avviso solo a rimpinguare le tasche dei progettisti e delle imprese di costruzione e non certamente a migliorare il traffico, poiché non serve a nulla costruire una strada di quattro corsie larga 60 metri quando deve connettersi ad un altro tratto, quello ora in appalto, avente un grado decisamente inferiore, cosa questa che potrà interessare, per lo spreco di denaro, anche il Dott. Cantone dell’Anticorruzione.
L’ANAS dovrebbe fermare la propria opera in prossimità della stazione dei treni, dove è prevista la rotatoria generale che smisterà il traffico in arrivo dalla quattro corsie alle uniche due direttrici che sono appunto quella per l’aeroporto e quella per la circonvallazione per Bosa. Separare un quartiere dal resto della città è contro i principi urbanistici, è contro la vivibilità, è contro il senso dell’appartenenza, poiché annulla quello che per noi cittadini di Alghero è peculiare cioè la vista dell’altra parte che è fruibile e che non è il colle d Leopardi. Il Carmine diventerà un quartiere con vista sul terrapieno, al quale si aggiungerà l’altezza di altri tre metri di barriere antirumore, obbligatorie per legge. Uno scempio allo scempio attuato da progettisti di Roma capitale, che magari verranno a godersi il sole e il panorama rimasto dall’altra parte assieme ai politici di turno locali, probabilmente presenti per la consegna dei lavori. E non mi si venga a dire, come ho già sentito, che l’ANAS ha detto che o si fa così o niente, e che quindi si perde il finanziamento. L’esperienza che abbiamo avuto con il depuratore di San Marco ci consiglierebbe proprio di perderlo, se lo avessimo perso non avremmo conosciuto la marea gialla, non abbiamo niente da guadagnare con opere faraoniche inutili, che se la facciano alla Magliana la loro circonvallazione, a noi basta la semplice continuazione di quella che è in procinto di esser costruita.