“Riapriamo le case chiuse e trasformiamo la prostituzione in attività imprenditoriale”
“Volete voi che sia abrogata la legge 20 febbraio 1958, n. 75, intitolata: ‘Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui?’ “. Potrebbe essere questo il testo del referendum da porre all’attenzione degli italiani se entro il prossimo 30 settembre saranno raccolte 500 mila firme, sulla scia della proposta del sindaco del comune di Mogliano Veneto, Giovanni Azzolini. L’iniziativa prevede la modifica parziale della Legge Merlin che nel 1958 mise fine alla condizione di segregazione coatta e sfruttamento legalizzato delle prostitute nelle cosiddette “Case chiuse”.
“In particolare – ha spiegato lo stesso Azzolini – chiediamo di abrogare la parte che impedisce la riapertura delle case di tolleranza, ma non quella relativa allo sfruttamento. Se il referendum avrà successo, sarà possibile riaprire le cosiddette case chiuse, come attività imprenditoriale, ma non sarà possibile sfruttare le prostitute”. Il sesso a pagamento legale porterebbe alla creazione di un registro delle prostitute, tale da consentirne il controllo sanitario e fiscale. Lo scoglio principale consiste sicuramente nel giudizio di legittimità che spetta alla Corte Suprema di Cassazione. “Ora però – osserva Azzolini – si tratta di raccogliere le firme una missione difficile, ma non impossibile. Essendoci di mezzo agosto, dovremo allestire i gazebo anche nelle spiagge, ai concerti e nelle sagre”.
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