Simona Atzori a Santa Maria la Palma: emozionante racconto di vita
L’aspettavano tutti con ansia. Una platea immensa ha atteso di dialogare con lei, ascoltare la sua esperienza di vita, il suo messaggio di speranza e il coraggio da tirar fuori quando la vita ti mette a dura prova. E’ l’esempio che Simona Atzori, danzatrice e pittrice, che ieri nelle vesti di presentatrice del suo libro “Cosa ti manca per essere felice”, ha voluto condividere con il pubblico. Dietro una cattedra, ma non come una maestra. Non era un monologo bensi un dialogo con chi voleva assorbire la sua forza, la sua eleganza nel muoversi e nel parlare; la serenità frutto di anni di insegnamento materno, quell’insegnamento che lei ha acquisito e ha fatto suo, restituendoci ieri, un importante approccio alla vita, l’unico che ti concede di guardare la vita sempre e comunque con il sorriso, nonostante le peripezie, le salite e le difficoltà.
Questo approccio è la positività, che aiuta a costruire un percorso. E la felicità, quella che lei trova in ogni banale azione quotidiana, non è il raggiungimento di un obbiettivo ma il percorso. Siamo talmente concentrati a raggiungere l’orizzonte che non ci guardiamo intorno, e percepiamo la quotidianità come un regalo. Nel suo libro racconta tutto questo, dove ogni esperienza ha lasciato la sua impronta, dalla danza alla pittura, dalla vita in Canada al rapporto viscerale con la madre, dal rapporto con la fede alla sua crescita personale come donna e artista. La vita ci mette alla prova, non ci toglie e non ci concede nulla se non grazie o in conseguenza alla nostra volontà di vivere, di sfidare il mondo, di prenderci ciò che desideriamo . E Simona ha talmente sognato e desiderato ciò che ha, che ogni piccolo gradino è stato superato e lasciato alla spalle. Oggi si definisce una donna felice. Non abbiamo accennato al fatto che non possiede le braccia, perchè davvero, questo non si percepisce. Usa le gambe e i piedi con una gestualità carezzevole, come se realmente fosse pensata da Dio cosi, come lei stessa ha detto ieri. Quelli che noi chiamiamo piedi, per lei sono mani e piedi insieme; lei danza con una leggiadria non terrena e dipinge con una manualità ( passatemi la non correttezza della parola ma lei realmente le sente come mani) straordinaria.
Dentro questa piccola grande donna, c’è un esplosione di vita che ha contagiato tutti e che è riuscita a trasmettere sopratutto ai più piccoli, coloro che “devono fare della loro vita un capolavoro”. Ricordiamo che la presenza di Simona è stata fortemente voluta da Analfabelfica, da l’Obra Cultural de l’Alguer e da Impegno Rurale, con il supporto della Fondazione Meta e dell’assessorato alla Cultura di Alghero e rientra nella settima edizione della Rassegna del gesto “V” .