Truffa ed evasione milionaria, in manette un principe romano
L'attività di indagine della Guradia di Finanza è partita dalla Gallura in base a accertamenti compiuti dagli inquirenti su uno yacht che l'uomo possedeva e che aveva ormeggiato nella marina di Cugnana, fra Olbia e Porto Cervo.
I militari del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Sassari, diretti dal Procuratore Capo della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, hanno proceduto all’arresto di un 52enne, latitante, proveniente da una nobile famiglia romana. Il provvedimento è stato eseguito sulla base di un mandato europeo emesso dall’Austria. L’uomo, accusato di truffa commerciale e frode fiscale Iva, per una somma superiore ai 10 milioni di euro, era riuscito più volte a sfuggire all’arresto.
L’attività di indagine è partita dalla Gallura in base a accertamenti compiuti dagli inquirenti su uno yacht che l’uomo possedeva e che aveva ormeggiato nella marina di Cugnana, fra Olbia e Porto Cervo. L’operazione è nata dai controlli antievasione ed elusione previsti nei confronti di possessori di imbarcazioni e mega yacht, proprio per accertare la rispondenza tra quanto dichiarato al fisco e la reale capacità contributiva.
La Guardia di Finanza aveva posto sotto controllo l’imbarcazione dell’uomo, che risultava intestata ad una Srl, formalmente amministrata da una donna moldava ma di fatto riconducibile proprio all’uomo, che ne avrebbe simulato la cessione per occultarne la provenienza illecita. L’arrestato si trova detenuto nel carcere di Rebibbia in attesa dell’estradizione per l’Austria in esecuzione del mandato di arresto europeo. All’uomo, noto alle cronache anche per truffe miliardarie negli anni 90, viene inoltre contestato il reato di tuffa per le sue attività commerciali all’estero, attraverso una società di import ed export, con cui vendeva Ipad privi di software.