Bimba gallurese ingoia una moneta: in elicottero a Cagliari per l’intervento
Odissea per una bimba gallurese di quattro anni con una moneta da 20 centesimi nell’esofago. La protagonista di una disavventura che fa riflettere sulla realtà ospedaliera della Sardegna è una bambina gallurese di 4 anni di padre sardo e madre polacca. La giovane madre contatta il pediatra, che le consiglia di rivolgersi con urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. La donna spiega che la bimba ha ingoiato una moneta. I medici, dopo il diniego del San Francesco di Nuoro e dell’ospedale civile di Sassari, decidono di trasportare la bimba in elicottero a Cagliari.
La piccola appena arrivata al Santissima Trinità, dopo anestesia generale, viene sottoposta a un intervento in chirurgia endoscopica per l’estrazione della moneta. Dopo l’intervento la bimba ha trascorso 48 ore in osservazione prima di poter essere dimessa e tornare a casa. La vicenda si è conclusa felicemente, ma come era prevedibile non sono mancati spunti polemici soprattutto per gli alti costi di un intervento che non appariva tanto complesso.
Non ha tardato ad arrivare la nota di precisazione da parte dell’ospedale civile di Sassari: la rimozione endoscopica di corpi estranei dall’apparato digerente sia nei bambini e che negli adulti, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa, è sempre stata eseguita dall’Unità Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Ospedale Civile Santissima Annunziata di Sassari. A chiarimento viene precisato che “non è stato possibile eseguire l’intervento a causa del recente furto che ha interessato proprio l’apparecchiatura endoscopica pediatrica acquisita nel 2012. L’Azienda Sanitaria Locale di Sassari, dopo aver fatto regolare denuncia presso le autorità competenti, si è da subito adoperata per acquisire nei tempi più celeri, anche a noleggio, un nuovo videogastroscopio pediatrico utile per far fronte agli interventi endoscopici che in emergenza ed urgenza dovessero rendersi necessari sui neonati e sui bambini di età inferiore ai 5 anni afferenti al presidio di Sassari”.
Intanto l’assessorato regionale della Sanità avvierà un’inchiesta interna sia sulla Asl di Olbia che su quella di Sassari. L’organismo della Regione intende fare luce sulla dinamica dell’episodio, per chiarire le responsabilità e per capire come mai, nonostante la bimba sia stata visitata in diversi ospedali, non si sia riusciti a intervenire prontamente a sua tutela.