Inaugurazione di “Mascaras”
Un popolo di maschere, un’ immersione nel folklore, dove prendevano vita i mamuthones, gli issohadores, le maschere tradizionali della Barbagia. E queste Mascaras non finiscono di destare stupore e meraviglia in chi le guarda. Ieri sera un nutrito popolo di amanti dell’arte tradizionale si sono dati appuntamento alla Torre San Giacomo, per rendere omaggio a due artisti cosi diversi nella loro rappresentazione ma cosi vicini nell’ideologia delle maschere. Cici Pesi e Alessandro Pintus, per la prima volta dialogano insieme e regalano al pubblico un’interpretazione del folklore affine ma completamente agli antipodi sia nella tecnica che nella rappresentazione visiva. Nelle opere di Pintus, il dualismo luce buio, nero bianco, positivo e negativo, si avvicendavano in un gioco di forme visive che se da una parte rimandavano alla maschera, dall’altra ne evidenziavano il valore concettuale della maschera stessa.
Cici Peis, le cui opere sono già ormai dei simboli della tradizione, più volte elogiato dalla critica per il realismo tecnico e per l’accostamento di colori primari netti e vivi, ha fatto rivivere un pezzo di Sardegna nelle pareti della Torre. Se da una parte siamo stati rapiti dallo sguardo dietro la maschera del Boes e Merdules , mentre si stringe al collo il fazzoletto, dall’altra un cavaliere dalla Sartiglia è pronto a fare centro nella stella. Ogni immagine è carica di pathos, di storia, di racconti antichi, di usanze tramandate nei secoli e di un fortissimo legame di sangue che caratterizza il popolo sardo con le sue origini pastorali. All’inaugurazione della mostra, organizzata dalla Fondazione Renzo Laconi con il Patrocinio del Comune di Alghero e della Fondazione META, sono intervenuti non solo gli amanti dell’arte visiva, ma autorità pubbliche e rappresentanti di istituzioni. Tra questi, un’ appassionata dell’arte e delle maschere, la presidente della provincia Alessandra Giudici.