Natasha Lampis: i motivi della mia scelta
Ho restituito la tessera dell’associazione C’è un’Alghero Migliore. Vi spiego perché ho deciso di non essere più socia dell’associazione C’è un’Alghero Migliore. È stata una decisione sofferta, ma meditata. L’ho presa dopo un confronto con il direttivo dell’associazione. È stata una riunione pacata e franca, e per questo prima di tutto voglio ringraziare gli amici del direttivo per la disponibilità all’ascolto e per il sincero sforzo che abbiamo fatto per comprenderci, anche nella diversità di opinioni e di sensibilità. L’incontro mi ha confermato che ci uniscono molte cose; certamente i valori umani e quelli di una buona politica, capace di operare per il bene pubblico e mossa dall’amore per la nostra città.
Sono emerse però anche molte differenze. Le differenze possono essere una ricchezza e tante volte lo sono state per noi, tutte le volte che questa ricchezza si è tradotta in una contaminazione reciproca tra le varie idee messe a confronto. Da tempo però questo valore della differenza non è stato coltivato. Il risultato è stato che chi la pensava diversamente ha iniziato a sentirsi a disagio e fuori posto. Questo è quello che io ho sentito e vissuto negli ultimi mesi. Le ragioni che mi hanno guidato in questa decisione sono due. La prima riguarda l’azione politica dell’associazione. A mio giudizio, l’associazione si è man mano allontanata dal ruolo che io credevo dovesse svolgere. La penso così, e provo a spiegare perché. Il movimento C’è un’Alghero Migliore nasce dalla convinzione che la parola e il dibattito pubblico siano imprescindibili per la pratica del buon governo, e che la capacità di giudizio critico si debba esercitare con rigore al di là di chi sta al governo.
È mio parere che l’associazione abbia rinunciato ad esprimere al meglio tutti i principi del movimento, ed ha assunto atteggiamenti di cautela, moderazione e tatticismo politico. Anche quando la critica si è espressa, spesso essa non è stata tradotta in modo coerente in decisioni ed atti. L’associazione ha così perso molta della capacità che era del movimento di innovare metodi e linguaggi, di avanzare proposte politiche, e si è ritrovata imbrigliata in un’idea di “governismo” che ha frenato la capacità di incidere sull’azione di governo nella direzione di un vero cambiamento per Alghero. Questo è il bilancio che io faccio di quest’anno dell’attività politica dell’associazione. La seconda e più importante ragione della mia decisione è il giudizio che do del primo anno di questa amministrazione. Io penso che il bilancio amministrativo del sindaco Stefano Lubrano, della sua giunta e della sua maggioranza, sia negativo. Quest’amministrazione non ha saputo con convinzione interpretare il programma e avviarne la realizzazione. (Semmai, su alcuni punti chiave, ha agito in contraddizione con quel programma e in continuità con la precedente amministrazione.)
Da queste valutazioni nasce il mio dissenso con la recente azione politica dell’associazione che in più circostanze ha invece ritenuto di voler confermare la fiducia alla giunta. Non posso condividere questa scelta dell’associazione. Mi spiace e lo dico con rispetto: penso che sia un errore. Molti amici nella riunione del direttivo mi hanno confermato la disponibilità a farmi sentire accolta e valorizzata. E sul piano umano so che questa disponibilità è sincera e data da persone perbene. Rimangono però le questioni politiche, con le quali è arrivato il momento di fare i conti. Per questo ho comunicato al direttivo di ritirare da oggi la mia tessera di socia dell’associazione.
Voglio affermarlo con convinzione: il patrimonio di valori, ideali e principi del movimento mi appartiene, a prescindere dall’adesione all’associazione. Con la mia attività politica intendo tutelare e dar valore a questo comune patrimonio. Prima di concludere, permettetemi di fare una breve considerazione sull’attuale situazione politica algherese. Credo che i nostri concittadini ci chiedano altro da quello che abbiamo fatto e fatto vedere sinora, lo dico naturalmente a tutta la coalizione. La città si aspetta un cambiamento vero, si aspetta che ci dimostriamo capaci di amministrare Alghero in coerenza con il programma che è stato alla base del nostro mandato elettorale.
Questa amministrazione ha mostrato molte debolezze e fragilità difficili da superare. Penso però che se una minima possibilità di successo esiste, essa stia solo in un radicale cambiamento dei metodi e del modello di amministrazione fin qui adottati. Un cambiamento che deve passare per la scelta del Sindaco di rifondare la giunta, individuando con la coalizione persone capaci di dare piena attuazione al nostro programma. Se non sarà questo allora meglio riconsegnare alla città il mandato ricevuto. Questo è quello che penso.