Il Pd prende le distanze dall’amministrazione: «scelte mai condivise»
Il direttivo del circolo, con il gruppo consiliare, non si riconosce nel bilancio consuntivo ed indica ai consiglieri comunali di «manifestare attraverso le prerogative consentite dal proprio ruolo istituzionale la netta presa di distanza dal bilancio consuntivo stesso»
«Il Consiglio Comunale convocato per l’11 Settembre con all’ordine del giorno il bilancio consuntivo dovrebbe rappresentare per l’amministrazione di Alghero non una semplice tappa, non solo una presa d’atto dei dati numerici sui conti comunali, ma piuttosto un momento di celebrazione degli obiettivi raggiunti. Si rende necessario, tuttavia, alla luce del paventato voto negativo di parte della maggioranza che lo ha prodotto, un serio confronto politico, in particolare sulla composizione del Consiglio Comunale stesso, dopo l’abbandono di UDC e UPC». E’ quanto scritto nel documento elaborato ed approvato ieri (mercoledì) durante il Direttivo del circolo del Partito Democratico Alghero a cui ha partecipato, insieme alla dirigenza cittadina, anche il Segretario provinciale Gianpiero Cordedda.
«E’ consuetudine, in democrazia, che chi governa abbia il consenso della maggioranza dei consiglieri comunali. Mentre la minoranza svolge un compito di controllo, di proposta, e di opposizione a ciò che è ritenuto non adatto alla comunità. Sempre in democrazia, quando non si è più in maggioranza (e si retrocede a minoranza) lo si ammette e ci si comporta di conseguenza. In genere, si rassegnano le dimissioni, magari interrogandosi sulle motivazioni che hanno prodotto tale fallimento. Certo – si legge ancora nel documento – non si cerca ostinatamente di trasferire la propria responsabilità a chi in maggioranza non è mai stato, ed ha invece nel tempo, coerentemente con il ruolo di minoranza assegnatogli dal voto dei cittadini, condotto una attività a favore di un inascoltato progetto di crescita per la città».
«Il rendiconto della gestione 2016, dunque, sottoposta ad approvazione del Consiglio è la summa della attività politica della maggioranza. Ma è anche il conto economico che parte della maggioranza stessa disconosce. E’ altresì la traduzione in numeri di scelte di governo che non appartengono al PD e che, come è noto, non sono mai state condivise. Il direttivo del circolo, con il gruppo consiliare, non si riconosce nel bilancio consuntivo in questione, ed indica ai consiglieri comunali, come consuetudine, di manifestare attraverso le prerogative consentite dal proprio ruolo istituzionale, la netta presa di distanza dal bilancio consuntivo stesso» – conclude il documento.