«Ma l’altra opposizione a che serve?»

L'opinione di Vittorio Guillot

Ad Alghero non manca chi, stando all’opposizione, dia in testa al sindaco, ricorrendo anche a vistose sceneggiate, per qualsiasi cosa faccia, o non faccia. Anche quando si tratta di interventi doverosi ed indispensabili, come il taglio delle palme colpite dal punteruolo rosso. C’è chi lo attacca persino per la temporanea sistemazione di un tendone da circo in piazza Sulis e chi per il ‘bike sharing’ appena avviato, senza neppure dargli il tempo di fare un bilancio serio sui vantaggi e svantaggi economici.  Capisco che, in un mondo dominato dall’immagine, ogni occasione è buona peracquisire un po’ di visibilità anche se io preferirei che si facessero le bucce al primo cittadino per questioni molto più importanti.

Ad esempio: Perché nessun partito o gruppo di opposizione ha promosso una mobilitazione cittadina tesa a spingere il sindaco contro il pazzesco Piano Regionale della Sanità, che penalizza fortemente la nostra comunità? Credete forse, amici che leggete, che una opposizione coscienziosa debba limitarsi a faccende di una piccineria incredibile e a pronunciare, invece, solo poche e stentate parole di circostanza su una questione di capitale importanza, come quella della sanità? Non è il caso, piuttosto, che una opposizione scrupolosa offra ai cittadini anche delle soluzioni alternative a quelle di chi regge il municipio: per quanto riguarda la soluzione dei problemi dell’aeroporto, che prema perché sia completata la strada ‘4 corsie’ e realizzata la circonvallazione, perché le aziende agricole di Mamuntanas e Surigheddu siano rese produttive , perché sia ben amministrato il porto in modo da esprimere al meglio le sue potenzialità , perché siano realizzate le opere di pubblica utilità ed effettuate le loro manutenzioni, a cominciare dalla pulizia di caditoie e tombini, perché siano approvati un P.U.C ed un piano delle spiagge che rispondano alle necessità ambientali e sociali del territorio, perché funzioni decentemente il trasporto pubblico urbano, borgate comprese, e quello intercomunale, perché sia garantita la assistenza sociale, perché gli uffici comunali offrano i loro servizi regolarmente con professionalità e tempestività , perché sia assicurata una adeguata vigilanza contro i disturbatori della quiete pubblica e perché i proprietari dei cani ripuliscano costantemente le deiezioni dei loro amici a quattro zampe, perché sia risolto il problema della posidonia spiaggiata e quello di certi inquinamenti di canaloni coperti e del mare, percé sia eliminata la ‘marea gialla ‘, che danneggia lo stagno di Calich e tanta parte del nostro litorale; perché sia difesa la sanità pubblica e che le programmazioni regionali che la riguardano siano effettuati tenendo conto delle esigenze della gente e non siano, invece, calati dall’alto e formulati secondo una concezione puramente ragionieristica ? A parer mio non basta bocciare le iniziative o le omissioni di chi guida il comune. Non basta dire sempre e solo NO. Occorre avanzare proposte concrete, tese a costruire qualcosa di diverso. Forse sono un lettore poco attento, ma un programma organico dell’opposizione che incalzi il sindaco sulle faccende vitali per la città non l’ho visto e continuo a non vederlo.

Non siete d’accordo che solo dopo aver fissato un simile programma operativo si possa stabilire quali siano le forze politiche disposte ad attuarlo  e costituire le opportune alleanze? Non credete che solo a quel punto si possano designare le persone più idonee a ricoprire le funzioni di sindaco ed assessori, tenendo conto delle loro capacità personali in funzione di quei programmi? A me sembra che solo in questa maniera cesserebbe l’irresistibile prevalere dell’incompetenza nella spartizione degli incarichi per benemerenze clientelari. Indubbiamente in un sistema democratico i voti, cioè i numeri, devono iinteressare. I numeri, però, devono essere l’espressione di condivisione popolare di programmi ed iniziative e non di favoritismi e di ‘voto di scambio ’.

Se, invece, si agisse in senso contrario, ossia se, in primo luogo, si pensasse a trovare un candidato sindaco, a considerare chi potrebbe favorirne la scalata al potere ed a quali condizioni, alla spartizione delle poltroncine, a costituire partitini e correnticchie personali, utili solo per aumentare il peso specifico di qualche politicante, come soddisfare gli appetiti dei grandi e piccoli elettori ed accoliti e, poi, infine, se ne avesse voglia e tempo, a presentare un po’ di fumo scambiato per programma politico , si finirebbe nel solito vortice della partitocrazia. In altre parole gli attuali partiti di ‘opposizione’ non rappresenterebbero una alternativa alla partitocrazia che sta soffocando l’Italia ed Alghero ma sarebbero perfettamente omologati a tutti gli altri, con i quali finiscono per fare ‘sistema’, in un ambiguo gioco delle parti e con tanti saluti a quello che pomposamente si insiste a definire ‘bene comune’ o interesse della città. I QUALUNQUISTI , a questo punto, sarebbero coloro che aspirano a tutti i costi ad un posto o ad un posticino di potere, di governo o di sottogoverno, o i cittadini che mandano a quel paese qualunque partito e qualsiasi lista o combriccola di politicanti?

Vittorio Guillot, 2 Ottobre 2017