PPR e Piano Casa: Bruno attacca Cappellacci e la Giunta
Oggi stesso chiederò l’accesso agli atti per verificare lo stato di avanzamento della co-pianificazione Stato- Regione in materia di revisione del Piano Paesaggistico regionale. Visto che sul tema urbanistico e paesaggistico il Consiglio regionale non è stato più coinvolto, voglio vedere direttamente dai verbali a cosa punta il presidente Cappellacci e se effettivamente esiste un lavoro di ricerca di intesa con lo Stato, necessaria per modificare il Ppr. L’assalto al Piano paesaggistico regionale è stato il cavallo di battaglia del presidente Cappellacci e del centrodestra nella scorsa campagna elettorale: non si pensi di poter impunemente riproporre i temi urbanistici anche nei prossimi mesi, dopo che per cinque anni c’è stata una colpevole inerzia, un’assenza di programmazione che ha creato la paralisi nei Comuni, con le amministrazioni che non hanno adeguato i propri piani urbanistici al Ppr in attesa di indicazioni dalla Regione.
In questi anni la Giunta e la sua maggioranza si sono contraddistinti per ben tre Piani Casa che nulla avevano a che vedere con la possibilità per il comune cittadino di prevedere una stanza in più nella propria abitazione ed erano invece solo goffi tentativi di assaltare le coste. Stesso copione con la cosiddetta “legge per il turismo golfistico”, di fatto un lasciapassare per ampliamenti ed espansioni di cubature verso il mare. Neppure uno straccio di bozza di legge urbanistica è stato proposto al Consiglio regionale e il caos regna nella pianificazione comunale.
Cappellacci e il centrodestra procedono a rilento in una rivisitazione del Ppr che deve essere concordata dal Ministero, sulla base di modelli ormai diventati patrimonio dei sardi, così come la tutela paesaggistica ed identitaria che così poco piace al governatore. La difesa della fascia costiera è particolarmente sentita dai sardi e dagli stessi amministratori comunali che la considerano una importante risorsa per lo sviluppo del turismo e dell’economia. Non altrettanto hanno dimostrato di pensare Cappellacci e al sua Giunta in questi anni. Ma il tempo delle promesse é finito da un pezzo: ai sardi si dica che idea di sviluppo ha questo centrodestra, magari andando oltre la réclame delle campagne pseudo istituzionali contro il Ppr pagate con i soldi dei contribuenti, ed evitando di riproporsi agli elettori, tra pochi mesi, con la minestra riscaldata del “Piano paesaggistico di Soru che ha bloccato la Sardegna”. In cinque anni il governo Cappellacci ha portato la Sardegna nelle sabbie mobili.