E.On, Alessandra Giudici al Ministero Ambiente: “basta proroghe”
«Non siamo disposti ad accettare ulteriori proroghe, dalle quali deriva un evidente vantaggio per E.On e un danno altrettanto palese per il territorio, sia in termini ambientali che economici». È quello che il presidente della Provincia di Sassari ha ribadito ieri pomeriggio nel corso di un incontro nella sede del Ministero dell’Ambiente, a Roma. Promosso dalla parlamentare “sassarese” del Partito Democratico, Giovanna Sanna, insieme ad altri esponenti del Pd, l’incontro doveva servire per fare chiarezza rispetto ai fatti più recenti, che hanno portato il prefetto di Sassari a consentire ancora il funzionamento dei gruppi a carbone 1 e 2, considerati ormai altamente inquinanti, per far fronte alle richieste di Terna, secondo cui la loro chiusura pregiudicherebbe la capacità energetica di tutta l’isola.
L’operazione si è resa possibile solo dopo il “via libera” ministeriale. «Oggi ci hanno spiegato che il Ministero è sempre molto cauto nell’imporre a una società di affrontare costosi interventi di adeguamento degli impianti – riferisce Alessandra Giudici subito dopo il summit romano cui ha partecipato insieme ai sindaci di Sassari e Porto Torres, Gianfranco Ganau e Beniamino Scarpa – per paura che imposizioni del genere possano indurre le imprese a mollare la presa e abbandonare i siti produttivi».
Da qui la decisione di concedere altro tempo all’utilizzo dei gruppi 1 e 2. «Ai vertici del Ministero abbiamo fatto presente che non era proprio questo il caso, e che non c’era nessun pericolo che un’eventuale azione di forza potesse mettere in fuga E.On – prosegue il presidente della Provincia – dato che la multinazionale tedesca si è già sfilata da sola da ogni impegno e continua da una parte a mietere utili e dall’altra a portare avanti una politica di licenziamenti e contenimenti della spesa, anche sugli interventi necessari per la sicurezza delle persone e dell’ambiente».
Alla luce di quanto emerso durante il confronto odierno, gli amministratori locali hanno ottenuto l’impegno da parte del Ministero dell’Ambiente di organizzare un incontro col Ministero dello Sviluppo economico per ragionare insieme sull’opportunità di concedere invece una proroga a E.On per la costruzione del quinto gruppo a ciclo “superipercritico” da 480megawatt, così da non far tramontare definitivamente con l’estate ogni speranza che quell’impianto, su cui fondano gli accordi tra E.On, Regione Sardegna, Provincia di Sassari, Comune di Sassari e Comune di Porto Torres possa prima o poi essere realizzato. «Il rispetto di quegli accordi, unitamente alla realizzazione dell’impianto Sapei – conclude Alessandra Giudici – restano il punto centrale da risolvere per evitare di trovarci in una perenne situazione di emergenza che possa giustificare manovre come quella appena compiuta da E.On tramite Terna».