Incendi: affrontare emergenza e puntare per tempo su prevenzione e catasto
“Mentre si fronteggia l’emergenza incendi che nelle ultime 48 ore ha mandato in fumo magliaia di ettari di prezioso territorio sardo mettendo in serio pericolo la salute dei cittadini e dell’ecosistema e che per fortuna al momento sembra aver allentato la morsa anche grazie al lavoro e alla professionalità del Corpo Forestale della Regione Sardegna, bisogna dare la massima priorità alle politiche di prevenzione. La questione degli incendi va infatti affrontata per tempo, con misure che mirino alla prevenzione, con risorse adeguate, e attivando un coordinamento per razionalizzare al meglio i mezzi a disposizione. Un obiettivo per cui la Commissione di cui sono Presidente si impegna a lavorare”, lo afferma Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sull’emergenza incendi in Sardegna. “Improrogabile peraltro – prosegue Realacci – la piena operatività del Censimento nazionale delle aree percorse dal fuoco, vigilando sulla corretta applicazione da parte dei Comuni del sistema catasto incendi e dando la competenza di tale controllo al Corpo Forestale dello Stato (CFS) come proposto lo scorso inverno dal ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali rispondendo a un mio atto di sindacato ispettivo.
Proprio per fare fronte al fenomeno, infatti, la legge quadro sugli incendi boschivi prevede che le zone boscate ed i pascoli percorsi da fuoco non possano avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni e a tal fine prevede l’istituzione di un censimento nazionale delle aree percorse da fuoco. Purtroppo però la validità della Legge 353/2000 e la conseguente tutela del paesaggio dagli incendi è limitata, nei fatti, dal parziale adempimento da parte degli enti locali del cosiddetto catasto incendi”. “Benché il Corpo Forestale dello Stato provveda ad inserire nel Sistema Informativo della Montagna i rilievi effettuati su aree e soprassuoli percorsi da fuoco e benché tali dati siano a disposizione dei Comuni che ne facciano richiesta al fine di aggiornare annualmente il proprio catasto degli incedi – conclude Realacci -, il ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali lo scorso inverno rispondendo al medesimo atto di sindacato ispettivo aveva reso noto che solo il 50% dei 3.000 Comuni interessati da incendi boschivi si avvale della banca dati del CFS. Visti i numeri, appare strategico supportare in modo adeguato gli Enti Locali e dare così effettiva applicazione al censimento delle aree percorse da fuoco”.